ELIZABETH

Valutazione
Ambiguità, Discutibile, Dibattiti**
Tematica
Storia
Genere
Biografico
Regia
Shekhar Kapur
Durata
118'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
ELIZABETH
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Michael HirstMichael Hirst
Musiche
David Hirsch
Montaggio
Jill Bilcock

Sogg e Scenegg.: Michael Hirst - Fotogr.: (Normale/a colori) Remi Adefarasin - Mus.: David Hirsch- felder - Montagg.: Jill Bilcock - Dur.: 118' - Produz.: Alison Owen, Eric Fellner, Tim Bevan

Interpreti e ruoli

Cate Blanchett (Elizabeth Tudor), Geoffrey Rush (Sir Francis Walsingham), Christopher Eccleston (Duca di Norfolk), Joseph Fiennes (Robert Dudley), Richard Attenborough (Sir William Cecil), Fanny Ardant (Maria Di Guisa), Kathy Burke (Regina Maria Tudor), Eric Cantona, John Gielgud, Vincent Cassel, Jamie Foreman, Emily Mortimer, Kelly Mac Donald, James Frain, Edward Hardwicke

Soggetto

In Inghilterra nel 1554 è regnante la cattolica Maria I, ma il Paese è tormentato dall'instabilità finanziaria e religiosa. Sentendosi vicina alla morte, Maria intensifica la lotta al protestantesimo. Anche la principessa Elizabeth, sorella minore e legittima erede al trono, viene perseguitata perché considerata poco ortodossa ma l'ultimo tentativo di condannarla a morte per tradimento fallisce. Morta Maria, Elizabeth viene incoronata regina e può allora far tornare dall'esilio l'uomo che ama dall'infanzia, Robert Dudley. Intanto l'Inghilterra è alla bancarotta ed è minacciata seriamente dall'ingerenza straniera. Anche dentro la corte si annidano molti nemici, il più potente dei quali è il Duca di Norfolk. Cecil, capo della segreteria, consiglia di contrarre un matrimonio d'interesse ad Elizabeth che tuttavia rifiuta. La situazione si aggrava per la presenza di truppe francesi sul confine scozzese e per la diffidenza che c'è in Vaticano verso la nuova regina. Le cospirazioni si moltiplicano e, quando i responsabili sono chiari, Elizabeth cede al consiglio di Walsingham, responsabile della polizia segreta, di dare il via ad una rappresaglia senza pietà. I nemici vengono tutti inesorabilmente eliminati. Ora Elizabeth è padrona assoluta del trono d'Inghilterra e alla causa del proprio Paese decide di dedicarsi per intero, anche rinunciando al matrimonio.

Valutazione Pastorale

Elisabetta restò per lunghi anni sul trono d'Inghilterra e il suo regno rimane legato ad un periodo di grande crescita e di consolidamento di potere della corona inglese. I fatti sono noti, e questo periodo, così turbolento e contradditorio, è già stato oggetto in passato di numerosi altri film. La materia trattata è dunque conosciuta, e su di essa il regista di origine indiana lavora nell'ottica di creare un affresco storico improntato soprattutto ai giochi di potere dentro la corte: potere politico, potere religioso, potere di vita o di morte sugli avversari. Lasciando Elisabetta al centro, sola contro tutti, il film ne sposa decisamente la causa, sia nei confronti degli avversari politici sia nei confronti di quelli religiosi. Ne viene fuori uno svolgimento in molti momenti un po' a tesi, che mostra dello Stato Pontificio solo il versante dell'attaccamento alla supremazia temporale e religiosa. Qualche forzatura strizza troppo l'occhio a vicende contemporanee e, nell'insieme, sembra che l'autore abbia una visione storica carente e leggermente di parte. Realizzato con grande attenzione agli ambienti e alle scenografie, il film soffre di una costante ambiguità, che può indurre a letture parziali dei fatti storici. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile e da integrare con opportuni dibattiti. Utilizzazione: la collocazione più opportuna del film è in situazioni mirate di riflessione e di studio, per introdurre temi quali: il 1500 in Europa e il potere, visto nelle sue varie angolature, verso i sentimenti, la famiglia, la religione.

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