ELIZABETHTOWN

Valutazione
Accettabile, problematico
Tematica
Famiglia - genitori figli, Lavoro, Psicologia
Genere
Commedia
Regia
Cameron Crowe
Durata
105'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Elizabethtown
Distribuzione
United International Pictures
Musiche
Nancy Wilson
Montaggio
David Moritz

Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg. e scenegg.: Cameron Crowe - Fotogr.(Panoramica/a colori): John Toll - Mus.: Nancy Wilson - Montagg.: David Moritz - Dur.: 105' - Produz.: Tom Cruise, Paula Wagner, Cameron Crowe.

Interpreti e ruoli

Orlando Bloom (Drew Baylor), Kirsten Dunst (Claire), Susan Sarandon (Hollie Baylor), Alec Baldwin (Phil), Bruce McGill (Bill Banyon), Jessica Biel (Ellen), Paul Schneider . (Jessie)

Soggetto

Allontanato dal lavoro per aver sbagliato il disegno di una scarpa, mandando così al fallimento l'azienda, il giovane Drew entra definitivamente in crisi quando riceve la notizia della morte del padre. Decide allora di fare ritorno a Elizabethtown, sua cittadina natale dell'Oregon, per partecipare al funerale anche a nome della mamma e della sorella. Sull'aereo che lo riporta a casa, conosce Claire, una hostess che lo circonda di grande vitalità. Il periodo che trascorre tra parenti e vecchie conoscenze diventa per Drew l'occasione per fare un bilancio di se stesso fino a quel momento e per progettare il proprio futuro. Nel recupero di una nuova fiducia verso la vita, Claire esercita un ruolo importante, fino a far recuperare a Drew un nuovo, profondo rapporto con la memoria del padre, con i luoghi e le canzoni dell'infanzia, con i valori duraturi della vita di ogni giorno.

Valutazione Pastorale

Cameron Crowe non ha timori nel fare un cinema fortemente autobiografico. Dopo "Quasi famosi", che faceva riferimento alla decennale esperienza vissuta quando lavorava alla rivista 'Rolling Stone', eccolo ora comporre una storia, nella quale la parte più importante é il rapporto (difficile e sofferto) con la figura paterna, con il suo ricordo, con la necessità di non disperderne l'insegnamento. Al padre in effetti é dedicato il film che, dice Crowe,: "...a lui sarebbe piaciuto, in grado di toccare le corde delle emozioni ma anche di divertire. Un film in cui le lacrime vengono asciugate dalle risate". Un racconto di formazione, si può dire, il resoconto di come, in momento in cui tutto sembra crollare, si possono recuperare le motivazioni per acquistare ancora fiducia. Assumendo la musica come co-protagonista, Crowe redige un diario personale certamente molto 'americano', fatto di grandi spazi, di grandi testimonianze del passato, di una nuova frontiera da conquistare. Un po' spiritualista, un po' new age (con quell'urna cineraria sempre vicina e sballottata ovunque), segnato da una naturale predisposizione allo spettacolo (il monologo della Sarandon sul palco), il copione é amarognolo e sentimentale al punto giusto. Prevale la commedia, ma non mancano le giuste domande. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e senz'altro problematico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria. Attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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