Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg. e scenegg.: Phil Joanou - Fotogr.(Scope/a colori): Carolyn Chen - Mus.: George Fenton, Mr.Dan, Andrew Philpott, Tdi - Montagg.: John Galt - Dur.: 110' - Produz.: Phoenician Enterprise, Tribeca.
Interpreti e ruoli
Stephen Dorff (Jake Walsh), Judith Godreche (Stella), Kelly Macdonald (Pia), Bono (sé stesso), Hector Helizondo ., Lauren Holly, Frank Vincent, Jon Tenney
Soggetto
Il giovane Jake Walsh, aspirante regista, si trova in un momento critico. Allora si rivolge verso la m.d.p. e comincia a raccontare i fatti, a partire da un anno prima. Da quando improvvisamente un produttore lo chiama e, dopo averlo ascoltato, gli garantisce i soldi per fare il primo film, sia pure a certe condizioni. A New York, Jack incontra Stella, se ne innamora, comincia a perdere tempo. Il produttore vuole un thriller a sfondo sessuale, lui é contrario, il lavoro si ferma, viene chiamato il cognato, sceneggiatore. Stella, impaurita dal tipo di rapporto, lo lascia. Jack lascia il film, poi lo riprende per non pagare la penale. Lei intanto, dopo aver rinunciato con grande dolore ad un figlio, parte per Parigi. Finisce il film e subito dopo Jack viene licenziato. Va allora a Las Vegas a girare un video per il cantante Bono. Qui, ad una festa, incontra Pia. Subito dopo i due si sposano. Al concerto degli U2, Jack però la lascia, e siamo così all'inizio del racconto. Dopo Jack va a Parigi, raggiunge Stella, le chiede di sposarlo. Stella dice ancora di no: ora vive con Pierre. Due anni dopo, Stella ha un figlio da Pierre ed è felice. Jack gira il suo secondo film: il soggetto é Stella.
Valutazione Pastorale
Musica da discoteca, uso frequente del video, storia spezzettata ad incastro: sono gli elementi che definiscono il film come 'giovanilista'. Con tutte le successive conseguenze: la prima che siamo di fronte ad un ennesimo tentativo di descrivere l'incapacità di amare, l'autolesionismo degli affetti, la scarsa attenzione nel lavoro. I giovani come Jack bruciano le tappe dei valori cosiddetti consolidati per poi trovarsi senza più punti di riferimento, preda di una confusione sentimentale e professionale che li mette in crisi. L'evidenza fin troppo palese di questi temi porta a due direzioni. In una ci sono notazioni realistiche e interessanti sul disordine di certe fasce giovanili (la mancanza di autostima, la paura di accostare ideali); in un 'altra il racconto si fa presuntuoso, il tono serioso, certe denunce troppo risibili (i produttori squali troppo macchiette). Tra le due, il tema dell'aborto è toccato con sensibilità, sul versante del dolore che comunque lascia nella donna una simile scelta. Dal punto di vista pastorale, il film, che voleva descrivere una stato di confusione,é sua volta generalmente confuso: da valutare pertanto come discutibile, e ambiguo nello svolgimento complessivo. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei più giovani. Da recuperare in occasioni mirate per parlare delle problematiche legate alle fasce giovanili più grandi.