ESSERE E AVERE

Valutazione
Accettabile, poetico, dibattiti
Tematica
Bambini, Educazione, Scuola
Genere
Documentario
Regia
Nicolas Philibert
Durata
101'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Etre et avoir
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Philippe Hersant
Montaggio
Nicolas Philibert

Orig.: Francia (2002) - Sogg. e scenegg.: Nicolas Philibert - Fotogr (Normale/a colori): Kateli Djian, Laurent Didier con l'assistenza di Hugues Gemignan - Mus.: Philippe Hersant - Montagg.: Nicolas Philibert - Dur.: 101' - Produz.: Maia Films, Arte France Cinema, Les Films d'ici, Centre Nazional de Documentation Pedagogique.

Interpreti e ruoli

George Lopez (l'insegnante), gli allievi di Saint-Etienne sur Usson . (Puy-de-Dome)

Soggetto

Francia. A Saint-Etienne sur Usson, nella zona tra campagna e montagna del Puy-de-Dome, l'anno scolastico sta per cominciare e i bambini entrano nella stanza del grande edificio che accoglie scolari della materna e della elementare. I genitori li accompagnano la mattina e li riprendono la sera. Con loro per tutto il giorno c'é il maestro George. Eccoli impegnati con il disegno, con qualche esperimento di cucina, con piccoli giochi sulla neve. Cambiano le stagioni. In primavera Olivier e Julien litigano, e George interviene per far capire loro le azioni che hanno commesso e farli riappacificare. C'è il momento della correzione del dettato, e quello in cui ci si lavano le mani. Il maestro informa i bambini che tra un anno e mezzo andrà in pensione. Poi George parla di se stesso davanti alla m.d.p. e racconta la propria vita e la passione per l'insegnamento. Arrivano il compleanno di Nathalie, la gita in campagna, la colazione sull'erba. Alize si perde ma poi viene ritrovata. L'anno scolastico volge al termine. Al momento degli scrutini, i voti non sono buoni per tutti. E George ricorda a quelli che andranno alle medie che il futuro riserverà loro difficoltà più grandi. Arrivano poi i nuovi bambini a sostituire quelli che passano ad un'altra scuola.

Valutazione Pastorale

Si tratta del resoconto, toccante e sentito, di un'esperienza che è insieme di lavoro e di vita. Scegliendo un quadro geografico insolito, dove i canali comunicativi 'normali' sembrano assenti, Philibert dirige con delicatezza una storia calata in un nitido realismo ma allo stesso tempo capace di sollecitare riflessioni più ampie, di recuperare un approccio concreto e intenso verso tematiche di stretta attualità. Si può parlare del ruolo del maestro (dicendo senza doversi vergognare che é un lavoro ma anche un po' una vocazione), dei metodi didattici di approccio con i bambini, delle classi composte oggi di alunni di varia provenienza con differenti abitudini. Argomenti che questo diario minimo propone con l'aggiunta di una significativa cornice ambientale. In quelle zone quasi isolate i tempi della giornata corrono diversamente. Così la lentezza di vita di quel contesto diventa speculare ai modi di 'insegnare': trasmettere nozioni, far acquisire conoscenze, aiutare a crescere é attività che chiede tempo, come la natura nel volgere delle sue stagioni. Frenato da qualche incertezza nel rapporto tra m.d.p. e bambini (l'immagine non sempre è al servizio dei piccoli), il film è comunque apprezzabile, e decisamente encomiabile. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e nell'insieme poetico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare largamente in molte occasioni, come avvio ad un confronto sui molti argomenti che propone.

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