ETOILE

Valutazione
Discutibile, Ambiguità
Tematica
Genere
Fantastico
Regia
Peter Del Monte
Durata
104'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
ETOILE
Distribuzione
Artisti Associati International
Soggetto e Sceneggiatura
Peter Del Monte, Sandro Petraglia, Franco Ferrini Peter Del Monte, Sandro Petraglia
Musiche
Jurgen Knieper
Montaggio
Anna Napoli

Sogg.: Peter Del Monte, Sandro Petraglia - Scenegg.: Peter Del Monte, Sandro Petraglia, Franco Ferrini - Fotogr.: (panoramica/a colori) Acacio De Almedia - Mus.: Jurgen Knieper - Montagg.: Anna Napoli - Dur.: 104' - Prod. Gruppo Berna, Reteitalia

Interpreti e ruoli

Jennifer Connelly (Claire-Nathalie), Gry Mc Cleery (Jason), Laurent Terzieff (Sandor), Olimpia Carlisi (Zio Joshua), Mario Marozzi, Donal Hodson, Charles Durning

Soggetto

partita da New York con la speranza di essere ammessa ad una scuola di ballo di Budapest, diretta da un anziano e celebre coreografo (Sandor), la graziosa Claire respinta alla selezione e conosciuto un giovane antiquario americano (Jason), visitando un parco cittadino scopre una villa abbandonata ancora piena di ricchi costumi da scena (era la dimora di Nathalie Moruath, danzatrice defunta nel 1895) e poco a poco si identifica con lei ed il suo mondo. Claire comincia con il non riconoscere più il suo simpatico accompagnatore: in realtà essa è caduta sotto l'influenza nefasta di Sandor, che a teatro vuoto dove la ragazza si era avventurata dopo lo scacco subito, per qualche passo di danza sul boccascena ne ha apprezzato le doti e ha visto in lei Nathalie. Sandor è anche autore di un memoriale, in cui si inneggia al dio del Male il quale, perché la danza sia eccelsa, esige sempre una vittima umana (da ciò a suo tempo la scoperta ed il terrore di Nathalie). Intanto Jason cerca per ogni dove la sua compatriota, di cui è ormai innamorato, lottando anche con lo zio (con il quale è venuto in Ungheria in cerca di orologi antichi), per rimanere a Budapest. Morendo perché investito da un taxi davanti all'aeroporto, lo zio ha appena il tempo di balbettare a Jason che la sera stessa si darà il "Lago dei cigni" (glielo ha rivelato in albergo una sconosciuta dama che danzerà il ruolo del cigno nero), mentre il ruolo del cigno bianco sarà di Claire, ormai del tutto plagiata da Sandor. Con sua immensa sorpresa, Jason scopre che quel vecchio teatro, chiuso da tantissimi anni, è invece aperto e gremito da un pubblico d'epoca. Egli si reca là, scopre il diario intimo del Maestro e intuisce il pericolo mortale che Claire-Nathalie sta correndo. La ragazza, sempre come in trance, lo colpisce in testa, lui si riprende, poi riesce a sfuggire da un essere misterioso e mascherato di nero che vuole ucciderlo. È il folle Sandor, deciso a condurre in porto il suo spettacolo-commemorazione, che alla fine del balletto muore, mentre Jason ritrova la sua americana, finalmente non più identificata con Nathalie e dunque salva, pronta a ripartire con lui per gli Stati Uniti.

Valutazione Pastorale

su scenografia e ambientazione nulla da ridire. Ma questo non basta a sostenere la storia, che sa di convenzionale e di stantio (gli anfratti del teatro e la stessa musica del "Lagodei cigni" ciaicovskiano), cosicché il film sbanda spesso e volentieri tra i vapori assurdi della reincarnazione e della identificazione, come degli incastri temporali. È un misto di neoromanticismo e di visionarietà, con talune incursioni nell'investigazione (intrapresa dallo scialbo Jason), mentre alle spalle di tutto e tutti si dà da fare in oscure trame il Male, di cui Sandor, il "maitre de ballet", sarebbe il braccio secolare. Accanto a cose discrete (poiché il regista Peter Del Monte non è certo alle prime prove, anche se qui delude molto), ci sono grossi buchi neri nel montaggio, stacchi bruschi e incongrui e qualche frangia di horror risibile (il perverso cigno nero, quello che opera dietro le quinte, oltre che maniacale è apparizione grossolana, come di un paperone goffo assai).

Le altre valutazioni

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