FEMMINILE SINGOLARE

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Donna, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Claudio Del Punta
Durata
104'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Warner Bros Italia
Musiche
brani vari di musica leggera e classica
Montaggio
Claudio Del Punta con la collaborazione di Rosella Mocci

Orig.: Italia (1999) - Sogg. e scenegg.: Doriana Leondeff, Claudio Del Punta - Fotogr.(Panoramica/a colori): Patrizio Patrizi - Mus.: brani vari di musica leggera e classica - Montagg.: Claudio Del Punta con la collaborazione di Rosella Mocci - Dur.: 104' - Produz.: Giuliana Del Punta per Paso Doble Film srl.

Interpreti e ruoli

Cristina Moglia (Vera), Danny Quinn (Max), Valentina Chico (Clelia), Vincenzo Peluso (Amedeo), Lorenza Indovina (Nadia)

Soggetto

Vera, 25 anni, abita a Roma in un appartamento vicino al Colosseo, che le serve anche da studio: vuole fare la pittrice. Per quella sera ha un appuntamento con un uomo, che potrebbe risolverle i problemi di lavoro. Vuole prepararsi adeguatamente e davanti all'armadio comincia a pensare quale sia l'abito giusto per l'occasione. I vestiti che tira fuori, che prova o che scarta hanno il potere di evocare un ricordo, una situazione, un momento particolare della sua vita. Ecco allora succedersi varie scene: la vita in famiglia a Pescara, con i genitori e le due sorelle; il viaggio in Romania per portare in Italia di nascosto l'anziana nonna; le lezioni all'Accademia con l'insegnante Franco; il suo ultimo grande amore, Max, musicista sempre dedito a nuove ricerche creative. C'è poi Clelia, l'amica che vive con lei, impegnata a lanciare via Internet la vendita di lapidi e angioletti di marmo in tutto il mondo; e c'é Amedeo, omosessuale, vicino di casa, che fa visita spesso e offre alle ragazze il proprio ottimismo. Dopo tante incertezze e indecisioni, quando la persona attesa suona il campanello, Vera fa dire a Clelia che non può più uscire, perché non sta bene, ha gli orecchioni. Vera osserva un suo autoritratto, ora sente di volerlo modificare, e farlo più colorato.

Valutazione Pastorale

Il film si propone di verificare il difficile momento attraversato dalla generazione delle venticinquenni di oggi, divise tra idee e desideri da un lato, e confusione, incertezza, indecisione dall'altro. Non mancano certamente agganci realistici: il viaggio dalla provincia a Roma è ancora oggi frequente, e fatto all'insegna di ambizioni artistiche che poi devono scontrarsi con la durezza della vita quotidiana, la mancanza di guadagni stabili. E poi c'é la parte sentimentale: un capitolo dove la precarietà diventa generalizzata, occasione di nervosismo, rabbia, delusione. Il quadro insomma non é privo di interesse, a mancare é una coerenza d'insieme, un'idea-guida forte, una maggiore solidità tematica. E' evidente che si vuole affermare la possibilità per la donna di vivere sola e di essere arbitra del proprio destino: a corollario di questo ci sono alcune banalità e qualche forzatura visiva. Film ambizioso, qua e là grottesco, ma imperniato su una ansia di confessione sostanzialmente veritiera, non c'è compiacimento, non viene rappresentata una felicità ma una situazione difficile. Dal punto di vista pastorale, l'alternanza di momenti riusciti con altri forse superflui, fa valutare il film come discutibile, consigliando di sottolinearne alcune ambiguità espressive. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si segnala per proiezioni mirate come proposta di un ritratto di ragazza italiana fine anni Novanta.

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