FIGLI DELLE STELLE

Valutazione
Brillante, Consigliabile
Tematica
Giovani, Lavoro, Politica-Società
Genere
Grottesco
Regia
Lucio Pellegrini
Durata
102'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Warner Bros Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Lucio Pellegrini, Francesco Cenni, Michele Pellegrini Lucio Pellegrini
Musiche
Giuliano Taviani
Montaggio
Walter Fasano

Orig.: Italia (2010) - Sogg.: Lucio Pellegrini - Scenegg.: Lucio Pellegrini, Francesco Cenni, Michele Pellegrini - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gian Enrico Bianchi - Mus.: Giuliano Taviani - Montagg.: Walter Fasano - Dur.: 102' - Produz.: Beppe Caschetto, Rita Rognoni.

Interpreti e ruoli

Pierfrancesco Favino (Pepe), Fabio Volo (Toni), Giuseppe Battiston (Bauer), Claudia Pandolfi (Marilù), Paolo Sassanelli (Ramon), Giorgio Tirabassi (on. Stella), Teco Celio (Martino), Fausto Maria Sciarappa (Umberto), Pietro Ragusa (Giampi), Camilla Filippi (Marta), Lydia Biondi (madre di Pepe), Chiara Tornarelli (Alba), Fabrizio Rondolino (ministro Gerardi), Edoardo Gabriellini (Edo), Teresa Acerbis (Carmen), Valentina Fois . (suora), Simona Nasi (moglie di Stella)

Soggetto

A Roma si mette insieme un gruppo formato da Pepe e Toni, delusi dalle loro esistenze precarie, da Bauer militante di sinistra, dal misterioso Ramon appena uscito di prigione. Insieme decidono di rapire un ministro, sbagliano, prendono un sottosegretario, decidono di continuare nell'azione e si trasferiscono in Valle d'Aosta nella casa di Marlù, una giornalista che hascoperto il piano e simpatizza con loro. Dopo molte incertezze, la spinta propulsiva si attenua, arriva la polizia e il sequestro finisce. Tempo dopo, Pepe si incontra in un ristorante con il sottosegretario, nel frattempo diventato ministro.

Valutazione Pastorale

Molti spunti realistici servono a confezionare un racconto tra denuncia e favola. Pellegrini spinge l'acceleratore sul pedale dell'ironia, meglio del grottesco: evidenziando tutti i limiti di un tentativo che nasce per pura utopia e quindi é destinato a fallire. Il fantasma dei Soliti ignoti incombe inevitabilmente su questo gruppetto di scalcinati sequestratori, aggiornamento al 2010 dei ladri dal buon cuore, con una lunga tradizione nel cinema italiano. Pur fragile, la storia funziona, i motivi della ribellione sono tutt'altro che improbabili, c'è un'atmosfera di rivolta sgangherata che tutto sommato non dispiace. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e brillante quanto a tono narrativo.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre anche in seguito come ritratto italiano contemporaneo.

Le altre valutazioni

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