FINALMENTE SOLI

Valutazione
Inaccettabile, Amorale
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Umberto Marino
Durata
105'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Umberto Marino
Musiche
Germano Mazzucchetti
Montaggio
Simona Paggi

Sogg.: Umberto Marino - Sce-negg.: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Umberto Marino - Fotogr.: (Sco-pe/ a colori) Maurizio Calvesi - Mus.: Germano Mazzucchetti - Montagg.: Simona Paggi - Dur.: 105' - Produz.: Vittorio Cecchi Gori, Rita Cecchi Gori

Interpreti e ruoli

Rocco Papaleo (Alberto), Giorgio Panariello (Sandro), Marco Milano (Andrea), Daniele Lotti (Christian), Patrizia Piccinnini (Rosi), Tosca D'Acquino (Antonietta), Domiziana Giordano (Irene), Davor Govorusic

Soggetto

Conosciutisi ai tempi dell'università, quattro amici si trovano a condividere le gioie e i dolori dell'età matura. Andrea, dentista, viene all'im-provviso lasciato dalla moglie Irene, e subito dopo Sandro, operaio Italgas e cinefilo accanito, ha un ulteriore diverbio con la moglie Antonietta e se ne va di casa. Andrea e Sandro si trasferiscono a casa di Christian, nipote di San-dro e calciatore della Roma. Alberto, avvocato divorzista, e la moglie Rosi sono molto nervosi perchè impegnati in ritmi ossessivi nel tentativo di avere un figlio. Andrea e Sandro cominciano una vita da simgle, ma Andrea pensa sempre ad Irene, la segue e una volta riesce a raggiungerla sull'isola dove si è ritirata e passa la notte con lei. Ma alla mattina lei gli fa sapere che nulla è cambiato tra di loro. Quando le coppie si presentano in tribunale per dare avvio alla separazione, arriva la notizia che Christian ha avuto un disturbo cardiaco. Il ragazzo si riprende, ma decide di sposarsi con una ragazza che conosce da anni. Alle nozze, le situazioni sembrano essersi ricomposte. San-dro è tornato con Antonietta che aspetta un secondo figlio, Andrea ha una nuova fidanzata, mentre Alberto lascia Rosi e diventa un nuovo separato. Di fronte a lui arriva all'improvviso Irene.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film "generazionale", che vorrebbe cioè mettere a fuoco i problemi, il disagio, le delusioni, le aspettative di un gruppo di uomini tra i 35 e i 40 anni. Il ritratto che ne esce da parte dell'auto-reregista è quello di una generazione agnostica, esemplificata da personaggi insicuri, deboli, una specie di vitelloni sbiaditi e riciclati. Sono confuse le esistenze dei protagonisti, come è confusa la struttura del film, dentro il qua-le si rintracciano alcuni sprazzi di umorismo ma più spessi dominano luoghi comuni, banalità e caricature eccessive. Dal punto di vista pastorale, non può non prevalere la constatazione che il film è del tutto privo di valori autentici, muovendosi sempre tra situazioni ambigue all'insegna della superficialità e della precarietà. Utilizzazione: E' da escludere un utilizzo in programmazione ordinaria e festiva, e molti dubbi rimangono anche circa un eventuale recupero del film in contesti nei quali si affronti l'argomento dell'Italia anni Novanta.

Le altre valutazioni

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