Orig.: Italia (2016)- Sogg. e scenegg.: Fausto Brizzi, Marco Martani, Edoardo Falcone - Fotogr.(Scope/a colori): Marcello Montarsi - Mus.: Bruno Zambrini - Montagg.: Luciana Pandolfelli - Dur.: 95' - Produz.: Mario Gianani, Lorenzo Mieli per Wildeside in collaborazione con Mediaset Premium.
Interpreti e ruoli
Fabrizio Bentivoglio (Giorgio), Sabrina Ferilli (Angela), Stefano Fresi (Lorenzo), Teo Teocoli (Franco), Luisa Ranieri Lorenza Indovina (Sonia), Lillo Petrolo (Stefania), Claudia Zanella (DJ Diego), Francesco Sole (Marta), Emanuel Caserio (DJ), Pilar Fogliatti (Luca), Nino Frassica
Soggetto
Un gruppo eterogeneo nella Roma di oggi. Franco, avvocato settantenne, è un appassionato di sport e di maratona in particolare. Rischia però di sottoporsi a stress eccesivi e decide di cambiare quando apprende che sua figlia Marta sta per diventare mamma. Angela, estetista di 49 anni, avvia quasi per caso una storia con Luca, studente di 20 anni e figlio della sua migliore amica Sonia. Diego, DJ radiofonico di mezza età, si trova a dover lasciare il posto a un giovane, agguerrito rivale. Giorgio è arrivato a 50 anni, vive con una studentessa ma conosce Stefania, sua coetanea e se ne innamora. In sostanza tutti sono preda della smania di 'restare giovani'.
Valutazione Pastorale
L'argomento (la smania del restare giovani, l'angoscia del passare del tempo) è certamente ben scelto, declinato attraverso varie situazioni e differenti caratteri: secondo la modalità della commedia 'a episodi' (o quasi), che era in voga nel cinema italiano di qualche tempo addietro. In ciò confermando che il trascorre degli anni induce più a guardare al passato che non a provare il futuro: i momenti in cui i si guarda indietro sono i più riusciti e anche i dialoghi che li accompagnano sono divertenti e azzeccati. Gli attori stanno tutti al gioco, con un di più per quelli che accettano di fare i conti non solo con la propria età ma anche con se stessi nella vita 'vera'. Si innesca una rincorsa tra il vero e il falso che resta forse il vero valore aggiunto del copione. Peccato che in tanta scioltezza di linguaggio espressivo e amarezza nascosta, a restare sacrificata sia una certa mancanza di approfondimento, quel più di 'cinismo' e di umorismo freddo che avevano i copioni degli anni sessanta/settanta. Ma nell'insieme si tratta di un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e certamente brillante.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come ritratto aderente e divertente dell'Italia contemporanea.