Orig.: Gran Bretagna (1998) - Sogg. e scenegg.: Simon Beaufoy - Fotogr.(Panoramica/ a colori): Witold Stok - Mus.: Tim Atack - Montagg.: Elen Pierce Lewis, Paul Green - Dur.: 92' - Produz.: Stephen Garrett.
Interpreti e ruoli
Pete Postlethwaite (Ray), Rachel Griffiths (Gerry), James Thornton (Steve), Rob Jarvis (Weasel), Lennie James (Shovel), Andy Serkis (Bob), Alan Williams (Frank), Steve Huison (Derek), Sharon Bower (Lyn), David Webber . (Billy)
Soggetto
Nello Yorkshire a Ray, operaio disoccupato, viene offerto per il periodo estivo un lavoro in nero: dipingere gli imponenti piloni della linea elettrica che attraversa la zona delle brughiere lungo tutta la regione. Mette così insieme un gruppo di amici ugualmente disoccupati, e accetta il lavoro. Mentre tornano verso Shieffeld, Ray e l'amico Steve danno un passaggio a Gerry, giramondo australiana, che é anche una scalatrice. Il lavoro comincia e il gruppo accusa qualche ritardo nei tempi. Quando anche Gerry all'improvviso viene assunta, tutti sono convinti che Ray abbia perso la testa. Ray é innamorato, e anche Gerry lo ricambia. Steve, geloso, lascia la casa che divideva con Ray e torna a vivere col padre. Ray chiede a Gerry di sposarlo e le regala un costoso anello, che manda su tutte le furie Lyn, sua ex moglie. In seguito Gerry si ubriaca, litiga con Ray, i due si lasciano e lei passa la notte con Steve. Resasi conto di aver sbagliato, cerca di farsi perdonare ma Ray la ignora, lei si arrampica, cade, va in ospedale. L'estate sta per finire, il lavoro non é concluso.Steve é furioso con Ray per l'incidente a Gerry. I due si picchiano, poi torna la corrente sulla linea elettrica. Un'altro operaio viene salvato, ma il lavoro non va più avanti. Allora Gerry decide di ripartire per destinazione ignota. Anche Steve se ne va, in direzione opposta. Ray rimane da solo in città, senza lavoro come prima.
Valutazione Pastorale
Prodotto dalla BBC e diretto da un regista esordiente di provenienza televisiva, "Fra i giganti" é un film delicato e sensibile: lungo gli sbalzi della vicenda, si snodano alcune problematiche esistenziali dell'uomo e della donna contemporanei calati nelle difficoltà quotidiane di fine secolo. C'è il bisogno insopprimibile di alzarsi al di sopra della piccolezza e del grigiore quotidiani, c'è il dolore misterioso che rende difficile esprimere sentimenti ed emozioni da parte di chi vive una vita dura, dove bisogna sempre far quadrare i conti. Un film sul viaggio, come forma di vita fisica e mentale: i viaggi sognati, quelli che si fanno da fermi, quelli che si vorrebbero fare e che finiscono con un mesto ritorno a casa. Dai protagonisti della storia si alzano voci forti di uno squilibrio interiore sofferto e vero, che vorrebbe cambiare ma ha bisogno di aiuto per trovare la strada giusta. Un bel film, dunque,intenso e convincente che, dal punto di vista pastorale, é da accogliere positivamente, con riserva per qualche momento un po' affrettato, e da evidenziare per dibattiti. UTILIZZAZIONE: girato con bello stile tra realtà e poesia e interpretato con aderenza, il film può essere utilizzato anche in programmazione ordinaria, Da recuperare come esempio di cinema europeo intenso ed ispirato, molto problematico e insieme scorrevole sul piano narrativo.
