FUCKING AMAL

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Donna, Famiglia - genitori figli, Omosessualità
Genere
Drammatico
Regia
Lukas Moodysson
Durata
89'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Svezia
Titolo Originale
Fucking Amal
Distribuzione
Key Films
Musiche
brani vari di musica leggera e classica
Montaggio
Michael Leszczylowski)

Orig.: Svezia (1998) - Sogg. e scenegg.: Lukas Moodysson - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ulf Brantas - Mus.: brani vari di musica leggera e classica - Montagg.: Michael Leszczylowski) - Dur.: 89' - Produz.: Lars Jonsson.

Interpreti e ruoli

Alexandra Dahlstrom (Elin), Rebecca Liljeberg (Agnes), Brich Carlson (Jessica), Mathias Rust.

Soggetto

Agnes, sedici anni, festeggia il compleanno a casa con i genitori nella cittadina svedese di Amal, dove la famiglia si é trasferita da un anno e mezzo. Agnes ha invitato qualche coetaneo ma nessuno si presenta e lei piange delusa. All'improvviso arrivano Elin, quattordici anni, e la sorella maggiore Jessica. In disparte Jessica rivela che su Agnes circolano voci di omosessualità. Allora Elin dice che per scommessa cercherà di corteggiarla e, quando arriva, la bacia e subito scappa. Agnes tenta il suicidio, ma poco dopo Elin torna indietro per chiederle scusa. Nella notte le due ragazze escono e decidono di andare a Stoccolma facendo autostop. Salite su una macchina, si baciano ma poi la fuga finisce e tornano a casa. Per un po' non si vedono. Quando Agnes cerca di avvicinarsi, Elin la evita. La madre di Agnes viene a sapere della situazione e fa in modo di tenerle lontane. Ma Elin lascia Johann, il ragazzo con cui aveva una relazione, torna da Agnes, le parla, le dice di essere attratta da lei. Ad una festa si chiudono in bagno ma poi hanno timore di uscire davanti a tutti. Finché Elin apre la porta con decisione, tiene per mano Agnes e comunica che loro due da quel momento stanno insieme.

Valutazione Pastorale

Il delicato tema dell'omosessualità negli anni dell'adolescenza é qui trattato con fretta e superficialità. Se é vero che in Svezia si sono create le premesse, attraverso i periodi della cosiddetta 'liberazione sessuale', di un vuoto morale e sociale, di un azzeramento di punti di riferimento di cui i ragazzi di oggi pagano le conseguenze, é altrettanto vero che siamo alle solite: dove finiscono la comprensione, la voglia di capire, la denuncia di un male civile e interiore, e dove cominciano invece il compiacimento, l'insistenza su situazioni che meriterebbero più misura, la perdita di realismo a vantaggio del melodramma a tesi? A prevalere é la sensazione che il film si adagi senza alternativa sulla convinzione che ormai é così, che la famiglia non ha più possibilità di intervento perché non si possono impedire le scelte dei ragazzi. L'assunto francamente non sembra condivisibile, e per questo, dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come negativo, inaccettabile nella sua sostanza di fondo, e appesantito da un turpiloquio eccessivo. UTILIZZAZIONE: il film é da escludere dalla programmazione ordinaria. Inopportuno appare anche l'utilizzo sia pure nell'ottica di una riflessione sui temi sopra citati.

Le altre valutazioni

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