FUGHE DA FERMO

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Giovani, Matrimonio - coppia, Sessualità
Genere
Commedia
Regia
Edoardo Nesi
Durata
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Fandango
Soggetto e Sceneggiatura
Edoardo Nesi dal romanzo omonimo di Edoardo Nesi
Musiche
Marco Cocci, Francesco Baroncelli
Montaggio
Claudio Di Mauro

Orig.: Italia (2000) - Sogg.: dal romanzo omonimo di Edoardo Nesi - Scenegg.: Edoardo Nesi - Fotogr.(Panoramica/a colori): Vincenzo Marinese - Mus.: Marco Cocci, Francesco Baroncelli - Montagg.: Claudio Di Mauro - Produz.: Domenico Procacci.

Interpreti e ruoli

Marco Cocci (Federico), Pietro Ragusa (Carlo), Luciano Federico (Marty), Marjo Berasategui (Cristina), Irene Ferri (Carlotta), Marco Messeri (Luca Maggi), Carlo Monni (il benzinaio)

Soggetto

Fede, giovane di famiglia ricca, é prossimo al matrimonio, ma il suo pensiero costante è per Cristina, di cui è da sempre innamorato. Per dimenticare, si unisce agli amici Carlo e Marty. Insieme, per ridere, decidono di compiere un atto dimostrativo: far saltare i tralicci della corrente. Dapprima incontrano un emissario dei gruppi dinamitardi, poi vanno all'aeroporto a prendere la Russa, una prostituta esaminata tramite una videocassetta. Scoperti, tornano di corsa a Prato, dove abitano. Lungo la strada, cercano di rapinare un benzinaio, ma l'iniziativa va male. Entrano in possesso della dinamite, ma Fede il giorno dopo si sposa. Passa poco tempo, e decide di andare a casa di Cristina. Qui le fa un lungo discorso, ma alla fine non resiste e la bacia. Non potendo fare di più, va via e trova rifugio da un trans, con cui si intrattiene più a lungo. Quindi si dirige di nuovo verso la propria casa. Mentre cammina, tira un candelotto. Ma non è la dinamite, bensi un fuoco d'artificio.

Valutazione Pastorale

L'esordiente regista viene dalla letteratura e il copione é tratto dal suo romanzo omonimo. Lo si dice per dovere d'informazione, e, forse, per stimolare qualche confronto in chi avesse letto il testo. Dovendo qui limitarci al film, si fa presto a dire che siamo di fronte al solito ritratto delle incertezze, delle disillusioni, dei dubbi che caratterizzano la fascia giovanile di oggi. Non è che certi problemi non esistano, è che trattarli è diventato moda, snobismo, tendenza buonista. Il racconto comincia nel niente, ruota intorno al niente e nel niente finisce. Confuso e mal riuscito, non si capisce quali impressioni voglia trasmettere nè se abbia qualche idea da comunicare. O se le varie vicende dei tre amici siano solo il pretesto per dare vita a qualche siparietto erotico-ammiccante. Le buone intenzioni, se c'erano, sono rimaste tali. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come inaccettabile e nell'insieme negativo. UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze proprio per l'assenza di qualunque motivo di interesse. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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