FUOCHI D’ARTIFICIO

Valutazione
Discutibile, scabrosità **
Tematica
Giovani, Lavoro
Genere
Grottesco
Regia
Leonardo Pieraccioni
Durata
94'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Cecchi Gori Distri-buzione
Soggetto e Sceneggiatura
Giovanni Verone
Musiche
Claudio Guidetti
Montaggio
Jacopo Quadri

Sogg. e Scenegg.: Giovanni Verone-si, Leonardo Pieraccioni - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Roberto Forza -Mus.: Claudio Guidetti - Montagg.: Jacopo Quadri - Dur.: 94' - Produz.: Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica

Interpreti e ruoli

Leonardo Pieraccioni (Ottone), Vanessa Lorenzo (Luna), Barba-ra Enrichi (Barbarina), Mandala Tayde (Demiù), Claudia Gerini (Lorenza), Massimo Ceccherini (Germano), Roberto Brunetti (Patata), Luigi Petrucci, Alessandro Haber, Bud Spenser, Elisabetta Tassan, George Hilton, Renzo Cantini, Milena Miconi.

Soggetto

In un' isola dei Tropici, il trentenne Ottone avvicina uno psicana-lista italiano in vacanza e, dopo molte insistenze, comincia a raccontargli le proprie vicende nella speranza di ricevere una spiegazione dello svolgersi dei fatti. Che sono questi: nei dintorni di Firenze, lasciato per un altro dalla fidanzata Virginia, Ottone è tornato a vivere a casa di Barbara, amica da sempre e che adesso ospita anche il Patata, un romano condannato agli arre-sti domiciliari. Ottone lavora in un negozio per animali, come socio di mino-ranza di Lorenza, e si sposta su un camioncino per raggiungere i vari clienti. Arriva in una grande villa e qui conosce Luna, affascinante figlia dell'argen-tino Gerard, se ne innamora, apprende che è sposata e allora ne diviene l'a-mante. Spesso sopra il suo appartamento, va a fare visita a Demiù, una suda-mericana con la quale riesce ad essere sereno e rilassato. Intanto l'amico Germano fa una corte serrata a Lorenza, ma in modo anonimo, mandandole messaggi cifrati e infine un'appuntamento al ristorante che però fallisce. Finiti gli arresti domiciliari, il Patata chiede a Barbara di sposarlo ma lei, spaventata, dice di no. E di no dice Ottone a Vanessa prima e a Lorenza poi, che lo aveva scambiato per l'anonimo. Quando lo psicanalista gli chiede con chi è arrivato ai Tropici, Ottone chiama Demiù, ossia quella con la quale era stato meno preso dai tanti interrogativi sulla scelta della persona giusta.

Valutazione Pastorale

si tratta di una commedia leggera e brillante, dove il protagonista si pone con leggerezza le piccole, grandi domande della vita, i dubbi, gli interrogativi che accompagnano sempre le scelte difficili da com-piere. Scelte che riguardano in primo luogo il versante sentimentale e che trasportano la persona in una girandola di emozioni spesso difficili da con-trollare. Su questo spartito sentimentale, il film va avanti, sempre reggendosi su un filo narrativo esile ma sincero, su atmosfere un po' ingenue, un po' goliardiche dove si confondono nostalgia e voglia di scherzare. Dal punto di vista pastorale, le situazioni attraversate da Ottone sono indubbiamente caratterizzate da una certa superficialità con scabrosità sparse. Resta tuttavia la sostanza prevalente di un film piacevole e distensivo, dove prevale la volontà di arrivare ad una soluzione positiva ed equilibrata dei problemi. Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria per la simpatia e il sostanziale equilibrio che lo anima. In altri contesti, è da uti-lizzare per parlare della generazione dei trentenni, di giovane cinema italia-no, ed anche per riflettere sul grande successo di pubblico ottenuto dagli ulti-mi film di Pieraccioni ('Il ciclone' e questo).

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