GIORNI DI GLORIA … GIORNI D’AMORE **

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Mark Rydell
Durata
139'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
FOR THE BOYS
Distribuzione
Fox
Soggetto e Sceneggiatura
Marshall Brickman, Neal Jimenez, Lindy Laub Neal Jimenez, Lindy Laub
Musiche
Dave Grusin
Montaggio
Jerry Greenberg, Jere Huggins

Sogg.: Neal Jimenez, Lindy Laub - Scenegg.: Marshall Brickman, Neal Jimenez, Lindy Laub - Fotogr.: (panoramica/a colori) Stephen Goldblatt - Mus.: Dave Grusin - Montagg.: Jerry Greenberg, Jere Huggins - Dur.: 139' - Produz.: All Girl Bette Midler, Bonnie Bruckheimer, Margaret South

Interpreti e ruoli

Bette Midler (Dixie Leonard), James Caan (Eddie Sparks), George Segal (Art Silver), Patrick O'Neal (Stephard), Christopher Rydell (Danny), Arye Gross (Jeff Brooks), Norman Fell (Sam Schiff), Rosemary Murphy, Bud Yorkin, Dori Brenner, Jack Sheldon, Karen Martin

Soggetto

il cronista di una importante emittente insiste con Dixie Leonard per l'apparizione in diretta nel corso della consegna a lei e ad Eddie Sparks di una onorificenza. Lei, che fin dal '42 è stata applaudita per le sue canzoni e le sue spregiudicate batture in pubblico, è ora una anziana, solitaria signora; lui, che di anni ne ha 92, era un cantante-ballerino di largo successo. Il duo era subito diventato notissimo, perché durante la Seconda guerra mondiale si produceva sui vari fronti in spettacoli destinati alle truppe americane. A Sparks la biondissima Dixie era stata raccomandata dallo zio Art Silver, autore di testi e manager dell'artista: la giovane, che aveva il marito in Nord Africa e un bimbetto, al debutto aveva sfiorato la catastrofe per timidezza e incidenti di palcoscenico, ma la situazione si era poi risolta in un clamoroso successo. I due colleghi (non amanti) un po' patinato, come di moda, e gigione Sparks, brusca e imprevedibile lei costituiscono ben presto una coppia spassosa e acclamata ovunque. Insieme si esibiscono nei campi di azione della Corea e del Vietnam. Mortole in combattimento il marito, Dixie perde anche il figlio Denny (che Sparks amava moltissimo) appunto in Vietnam, nel corso di uno spettacolo interrotto da un furioso attacco nemico. Sempre e ancor più pacifista nell'animo, oltreché contestatrice (anche durante l'epoca del maccartismo, quando Eddie nulla fece per impedire il licenziamento di Art, accusato di filocomunismo, come molti altri intellettuali del tempo), Dixie si era poi ritirata nel suo dolore a vita privata, mentre Eddie si esibiva in piccoli locali: per ben venti anni lei ed Eddie non seppero più nulla l'uno dell'altra. Il sodalizio era finito. Ma la concessione della onorificenza presidenziale per l'opera svolta fra i soldati era occasione importante per la televisione: 50 milioni di teleutenti avrebbero potuto applaudire i due vecchi idoli dei combattenti. Dixie Leonard da prima rifiuta. poi cede alle lusinghe della memoria e dei riflettori. E il vegliardo collega se la vede infine comparire accanto sulla ribalta, sempre un po' beffarda e pronta alla "beccata", ma sorridente e simpatica come nei giorni lontani, infine con le lacrime agli occhi, perché Eddie proclama davanti a tutti che quel ragazzo da lei perduto nel Vietnam egli lo ha amato come un figlio. Le parole ed il canto di Eddie, la commozione ed il sorriso della donna e qualche breve accenno di danza dell'impareggiabile coppia sono subissati da applausi riconoscenti.

Valutazione Pastorale

una specie di saga attraverso tre terribili guerre vissute dai combattenti nordamericani, con uno strascico di morti e dispersi, affidata a un duo di artisti, che non di rado si esibivano in prima linea. Il lavoro è di grande impegno e di accurata spettacolarità, rispetta le date e gli episodi epocali (vedi la precisa allusione al maccartismo, mietitore di vittime ideologiche), propone forti scene di stampo bellico (ottima la sequenza della morte del capitano Denny, combattente amaro e deluso), affronta con spigliato mestiere le occasioni di spettacolo e sa toccare senza eccessive frangie patetiche le note del sentimento. Lo stesso pacifismo di cui Bette Midler ha inteso rendere testimonianza, appare felicemente spoglio di chiacchiere enfatiche. Senza parlare del sodalizio fra i due personaggi, nei quali fra i battibecchi dell'arte emergono la stima ed un affetto radicato. Al successo della storia e dello spettacolo contribuiscono una solida sceneggiatura, una scrittura filmica tracciata con indubbia esperienza (la regìa è di Mark Rydell), un trucco che dà ottimi risultati (essenziale quando la ribalta è occupata da personaggi da prima giovani e vitali, poi grado a grado con le rughe dell'età e del dolore) e, infine, una poderosa colonna sonora di 25 canzoni d'epoca, molto bene scelta a sottolineare sia un particolare stile di canto, sia momenti significativi. Si aggiunga l'adeguata interpretazione di James Caan, adattissimo nel ruolo del divo anni 40, nonché quella di Bette Midler, una Dixie scatenata e di travolgente simpatia, ma anche di vibrante umanità. Le riserve ma non si può sinceramente andare oltre condizionano la piena accettabilità del film, proprio per certe battutacce.

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