GLI INTRIGHI DEL POTERE – NIXON *

Valutazione
Discutibile, Ambiguità
Tematica
Politica-Società, Potere
Genere
Biografico
Regia
Oliver Stone
Durata
188'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
NIXON
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Stephen J. Rivele, Christopher Wilkinson, Oliver Stone
Musiche
John Williams
Montaggio
Hank Corwin, Brian Berdan

Sogg. e Scenegg.: Stephen J. Rivele, Christopher Wilkinson, Oliver Stone - Fotogr.: (scope / a colori) Robert Richardson - Mus.: John Williams - Montagg.: Hank Corwin, Brian Berdan - Dur.: 188' - Produz.: Clayton Townsend, Oliver Stone

Interpreti e ruoli

Anthony Hopkins (Richard Milhous Nixon), Joan Allen (Pat Nixon), Powers Boothe, Ed Harris, Bob Hoskins, E.G. Marshall, David Pay-mer, David Hyde Pierce, Paul Sorvino, J. T. Walsh, James Woods, Mary Steenburgen, Sam Waterson, Brian Bedford, Robert Beltran, Tony Goldwyn, Dan Hedaya, Tony Plana, George Plimpton., David Barry Gray, Larry Hag-man, Edward Herrmann, Annabeth Gish, Julie Condra, Corey Carrier, Joan-na Going, Tony Lo Bianco

Soggetto

L'americano Richard Milhous Nixon, figlio di un negoziante e di una severa donna quacchera, cresciuto in California in una modesta famiglia e colpito duramente dalla morte di due fratelli, divenuto avvocato ottiene rapidamente il successo politico: a 33 anni è deputato; a 37 senatore; a 39 vicepresidente e nel 1968 diventa presidente degli Stati Uniti d'America. Malgrado la spesso agitata relazione con la moglie Pat, si dedica con impe-gno, controverso ma efficace, per porre fine al conflitto indocinese: si coniu-ga con le importanti aperture alla Cina ed all'Unione Sovietica, che riscattano nell'opinione generale decisioni impopolari come l'aggressione alla Cambo-gia o i massicci bombardamenti in Nord Vietnam. Il rientro, a conflitto con-cluso, di seicento prigionieri di guerra aumenta le sue quotazioni anche tra i pacifisti ad oltranza. Nel 1969 Nixon dà il via ai colloqui sulla riduzione degli armamenti nucleari e nel 1972 si reca a Mosca, dove per la prima volta un presidente americano parla in diretta televisiva al popolo russo. Nel 1973 Breznev restituisce la visita a Nixon, che è alle prese con la scia di illegalità legate allo scandalo del Watergate, con le collusioni con FBI, CIA, che lo ricollegano agli attentati a Castro. La carriera emblematica di Nixon si con-clude con le sue dimissioni abbandonando con fierezza la Casa Bianca, salu-tato da ex presidenti, leader internazionali, personalità nazionali ed estere di livello.

Valutazione Pastorale

Dare giudizi morali su un personaggio controverso come Richard Milhous Nixon è difficile. Quando poi l'uomo in questione è da poco scomparso, rivederlo sia pur interpretato da un attore di rango come Anthony Hopkins fa una certa impressione. Il fatto è che, inevitabilmente, ogni volta che egli mima i sorrisi dello statista o scuote la testa esattamente come Nixon, l'effetto è paradossalmente fasullo. La sensazione è quella di un attore le cui doti più sottili e più coinvolgenti vengano assorbite e defor-mate dalla perenne tensione di assomigliare ad un'icona televisiva mondiale, di cui tutti hanno bene presente la vera immagine. Qui abbiamo uno dei per-sonaggi più chiacchierati e più radiografati della storia, e il mistero dei nastri ancora segreti non può certo modificare nella sostanza l'indubbia grandezza dello statista né i metodi illegali e machiavellici che usava per sbarazzarsi degli avversari o depistare indagini sgradite. Il film risulta quindi una ripeti-zione accattivante, ma spesso ambigua per certi risvolti teatrali indebiti o per certe allusioni che sanno più di pettegolezzo raccolto che frutto di una seria documentazione realistica, dei servizi e documentari televisivi già dedicati all'argomento.

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