GLITTER – Quando nasce una star

Valutazione
Accettabile, semplicistico
Tematica
Donna, Musica
Genere
Commedia
Regia
Vondie Curtis Hall
Durata
105'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Glitter
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Kate Lanier Cheryl L.West
Musiche
Terence Blanchard
Montaggio
Jeff Freeman

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg.: Cheryl L.West - Scenegg.: Kate Lanier - Fotogr.(Scope/a colori): Geoffrey Simpson - Mus.: Terence Blanchard - Montagg.: Jeff Freeman - Dur.: 105' - Produz.: Laurence Mark.

Interpreti e ruoli

Mariah Carey (Billie), Max Beesley (Julius Dies), Terrence Howard (Timothy), Ann Magnuson, Tia Texada, Isabel Gomes.

Soggetto

Dopo un'infanzia infelice intorno al 1967, con una mamma di colore cantante in preda all'alcool e un padre assente, Billie e le sue amiche nel 1983 vengono ingaggiate a loro volta come gruppo di musica leggera. Nel locale dove si esibiscono, Billie viene richiesta a Timothy, il proprietario, per esibirsi da un altra parte. Una sua canzone va in radio ed ha successo. Billie é richiesta all'USA Music Awards, poi torna a casa e qui trova Timothy che le dice dell'accordo fatto con Julius, il suo manager, che ha molti debiti e non poteva dire di no. In seguito Julius cerca di ribellarsi alle imposizioni di Timothy, lo pesta, e lei va alla polizia. Billie e Julius litigano, e lei va via di casa. Tempo dopo, chiamata per un duetto, Billie ritrova il successo, chiama Julius che però non risponde. Va nella loro vecchia casa,e gli lascia un messaggio con un bacio. Timothy però rivede Lulius, che non vuole pagare, e stavolta lo elimina. Intanto Billie sta cantando al Madison Square Garden. A casa legge l'ultima lettera di risposta di Julius.

Valutazione Pastorale

Si tratta della ennesima riproposizione del racconto: ragazza che cerca di riscattare nel canto una infanzia infelice; i primi successi; il dj confidente, amico, ucciso in un mondo troppo spietato; il lancio definitivo e il trionfo. C'è veramente poco altro da aggiungere, perché il film è stato costruito appositamente intorno alla cantante Mariah Carey, per darle modo di metre in mostra la sua possente voce, ma la costruzione non è riuscita bene. La storia é svagata e tirata via, la regia poco convinta, le canzoni naturalmente più da apprezzare. Tuttavia il racconto ha un andamento lineare magari senza troppe pretese ma onesto e consapevole dei propri limiti. Così una certa aria di favoletta non guasta e il film, dal punto di vista pastorale, può essere valutato come acettabile, e semplicistico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria come spettacolo di facile fruizione. Da recuperare solo da parte di appassionati di musica americana in genere e di Mariah Carey in particolare.

Le altre valutazioni

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