GLORY – UOMINI DI GLORIA *

Valutazione
Accettabile, Crudezze
Tematica
Guerra
Genere
Film di guerra
Regia
Edward Zwick
Durata
116'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
GLORY
Distribuzione
Columbia Tri Star Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Kevin Jarre basato sulle lettere di Robert Goul Shaw
Musiche
James Horner
Montaggio
Steven Rosen Blum

Sogg.: basato sulle lettere di Robert Goul Shaw - Scenegg.: Kevin Jarre - Fotogr.: (panoramica/a colori) Freddie Francis - Mus.: James Horner - Montagg.: Steven Rosen Blum - Dur.: 116' - Produz.: Freddie Fields

Interpreti e ruoli

Matthew Broderick (Robert Gould Shaw), Denzel Washington (Trip), Cary Elwes (Cabot Forbes), Morgan Freeman (Rawlins), Jimmy Kennedy (Smarts), Andre Braugher (Searles), John Finn (Mulcahy), Donovan Leitch, John David Cullum, Alan North

Soggetto

in America nel 1863, durante la presidenza di Abramo Lincoln le sorti della guerra civile fra gli Stati del Nord e quelli del Sud sono incerte. Al valente capitano Robert Gould Shaw, un bostoniano di famiglia borghese, viene dato l'incarico di addestrare e comandare con il grado di colonnello il 54esimo reggimento volontari di fanteria del Massachussetts, la prima unità combattente formata da uomini di colore un tempo schiavi. Con l'ausilio di un amico e collega d'armi, Cabot Forbe, e dell'instancabile sergente bianco Mulcahy, questo giovane colonnello, dopo essersi guadagnato la fiducia dei suoi soldati ed in particolare di Trip, un irrequieto e ribelle fuggiasco; del pacato becchino Rawlins; di Sharts, un analfabeta e dell'istruito Searles riesce a superare ogni discriminazione razziale. Disprezzati e scherniti all'inizio, privi non solo di fucili, ma financo di scarpe e dell'agognata uniforme blu, destinati per ordine superiore a modesti compiti ausiliari da retrovie, questi uomini vengono trasformati in validi e coraggiosi soldati addestrati a combattere per la libertà e per l'avvenire dei propri figli. Nell'attacco finale contro l'inespugnabile Forte Wagner considerato un formidabile presidio nella Carolina del Sud il 54esimo Reggimento, prescelto su domanda di Shaw per aprire la strada alle truppe, si batté eroicamente, lasciando sul terreno la metà degli effettivi. L'eccezionale impresa di questi soldati contribuì a far passare sotto le bandiere dell'unione 180.000 uomini di colore, chiamati con ciò a battersi insieme agli altri e per tutti nel nome dell'America.

Valutazione Pastorale

film di per sé naturalmente celebrativo, "Glory" fa assistere al reclutamento e addestramento della prima unità combattente formata da gente di colore, ai contrasti con i bianchi, anche ai dissapori interni, fino alla esaltante impresa bellica contro un inespugnabile forte compiuta da un reggimento di eroi. Gli intenti del film sono trasparenti: rinfrescare gli echi di quelle gesta (peraltro consacrate nel monumento eretto a Boston al giovanissimo colonnello Shaw ed ai suoi soldati) e tributare un memore omaggio a quei neri che, con il sacrificio della vita, lottarono per tutte le libertà, confermando a se stessi e al mondo di essere americani come gli altri. Degno dei massimo rispetto per le intenzioni, un pò ridondante invece quanto ad opera cinematografica, il film rivela qualche ingenuità narrativa, mentre è accurato nel disegno degli uomini, dei loro caratteri, rancori ed entusiasmi. Più dei bianchi, sono notevoli gli interpreti di colore (soprattutto Denzel Washington e Morgan Freeman). Di un certo effetto le battaglie, con le masse impiegate secondo i canoni dell'arte militare dell'epoca.

Le altre valutazioni

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