HALLOWEEN:20 ANNI DOPO

Valutazione
Inaccettabile, malsano
Tematica
Famiglia - genitori figli, Male, Psicologia
Genere
Horror
Regia
Steve Miner
Durata
85'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Halloween h20:twenty years later
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Musiche
John Ottman
Montaggio
Patrich Lussier

Orig.: Stati Uniti (1998) - Sogg. e scenegg.: Robert Zappia, Matt Greenberg - Fotogr.(Scope/a colori): Daryn Okada - Mus.: John Ottman - Montagg.: Patrich Lussier - Dur.: 85' - Produz.: Paul Freeman - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Jamie Lee Curtis (sig.ra Tate), Josh Hartnett (John), Adam Arkin (Michael Myers), Janet Leigh.

Soggetto

In California, quando arriva il 31 ottobre, festa di Halloween, Laurie Strode, che insegna in una scuola locale, torna a pensare agli avvenimenti di venti anni prima. Laurie é perseguitata dal ricordo di Michael Myers: ne sente in qualche modo la presenza minacciosa e ha paura per la sorte del figlio diciassettenne. Questi, a sua volta, cerca invece di ribellarsi agli ordini della madre che vorrebbe tenerlo in qualche modo nascosto. Il ragazzo vuole partecipare ad una gita della scuola, e Laura, solo dopo molte esitazioni, accorda il permesso. In realtà lui rimane dentro l'edificio con un'amica. Aggirata la presenza del guardiano, Michael Myers torna nella notte segnata di Halloween. Laura accorre appena in tempo per affrontarlo. Lo colpisce duramente, convinta di averlo ucciso. Ma lui riprende vita. Allora lei prende un furgone e porta il corpo di lui lontano. Nel bosco si affrontano ancora. Myers, tramortito, tende la mano. Laura fa finta di andargli incontro, poi sferra il colpo di scure che taglia la testa a Myers. Forse l'incubo é finito.

Valutazione Pastorale

Il primo "Halloween" era del 1978. Poi ci sono stati tre sequel. Infine questo ulteriore capitolo: di cui francamente non si avvertiva il bisogno e che, non avendo niente di veramente originale da raccontare, si riduce ad una stanca e monotona sequela di effettacci horror inutili e per niente motivati. Proprio l'assenza di un qualche appiglio narrativo fa risaltare maggiormente la voluta crudeltà di molte sequenze fino al finale, dove la sete di vendetta diventa pericolosamente dominante. Dal punto di vista pastorale, il film é da ritenere inaccettabile e, complessivamente, attraversato da toni malsani. UTILIZZAZIONE: il film é da escludere sia dalla programmazione ordinaria sia da altri tipi di utilizzazione.

Le altre valutazioni

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