Hammamet

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Metafore del nostro tempo, Politica, Politica-Società, Storia
Genere
Biografico - Drammatico
Regia
Gianni Amelio
Durata
126'
Anno di uscita
2020
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Hammamet
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Soggetto: Gianni Amelio. Sceneggiatura: Gianni Amelio, Alberto Taraglio.
Fotografia
Luan Amelio Ujkaj
Musiche
Nicola Piovani
Montaggio
Simona Paggi
Produzione
Pepito Produzioni, Rai Cinema, Minerva Pictures Group, Evolution People

Interpreti e ruoli

Piefrancesco Favino . (Bettino Craxi), Renato Carpentieri (Politico), Silvia Cohen (La moglie), Livia Rossi (La figlia), Claudia Gerini (L'amante), Giuseppe Cederna (Vincenzo Balzamo)

Soggetto

L’ultima parte della vita di Bettino Craxi, leader dei socialisti italiani, durante l’esilio in Tunisia ad Hammamet. La cronaca si intreccia con gli incontri quotidiani con la figlia e la moglie, con la visita di alcuni amici di un tempo, con i quali c’è possibilità di scambiare riflessioni e ricordi del passato. E nella memoria la realtà si confonde con la fantasia…

Valutazione Pastorale

Anche se Bettino Craxi è stato a lungo uno dei più importanti uomini politici italiani, “Hammamet” non è del tutto un film su Craxi. “Lui – dice Gianni Amelio nelle note di regia – è il motore del racconto, che comunque si concentra più sull’uomo che sul politico”. È vero, una biografia, per quanto approfondita e dettagliata, non avrebbe restituito la figura del leader milanese con la complessità e la profondità che meritava. Opportuna è risultata quindi la scelta di Amelio e del suo sceneggiatore Alberto Taraglio di indirizzarsi su una narrazione lontana sia dalla cronaca politica sia dal pamphlet militante. Ne deriva un racconto di palpitante incertezza, nel quale il protagonista si ritaglia un ruolo di uomo in preda a timori e scatti di ribellione, assalito ora da brividi di solitudine, ora da accenni di profonde riflessioni interiori. Qui Amelio recupera in pieno una regia corposa e sempre piena di emozioni intense, con uno sguardo che getta su persone e situazioni l’idea di una pacificazione a lungo cercata ma quasi impossibile. Amelio tratta con grande delicatezza affanni, scompensi, momenti di crisi, accenni di bellezza e poesia. Conta molto, nell’economia generale della drammaticità latente, la presenza di Pierfrancesco Favino, che restituisce un Craxi di impeccabile e imbarazzante bravura. Un quadro perfettamente costruito, in cui accanto all’indiscusso primo nome, si posizionano alcuni nomi di pari valore e resa artistica: Giuseppe Cederna, Renato Carpentieri e Claudia Gerini. Una prova di grande smalto e di robusta impaginazione, che conferma Gianni Amelio tra i grandi nomi del cinema italiano. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per avviare riflessioni su molti temi, quali cinema, storia, politica, metafora, recitazione.

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