HANCOCK

Valutazione
Accettabile, Brillante
Tematica
Avventura, Fantascienza
Genere
Fantastico
Regia
Peter Berg
Durata
92'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Stati Uniti
Distribuzione
Sony Pictures Releasing Italia
Musiche
John Powell
Montaggio
Paul Rubell, Colby Parker jr.

Orig.: Stati Uniti (2008) - Sogg. e scenegg.: Vy Vincent Ngo, Vince Gilligan - Fotogr.(Scope/a colori): Tobias A. Schliessler - Mus.: John Powell - Montagg.: Paul Rubell, Colby Parker jr. - Dur.: 92' - Produz.: Akiva Goldsman, James Lassiter, Michael Mann, Will Smith.

Interpreti e ruoli

Will Smith (John Hancock), Charlize Theron (Mary Embrey), Jason Bateman (Ray Embrey), Eddie Marsan (Kenneth 'Red' Parker jr.), Jae Head (Aaron Embrey), Thomas Lennon (Mike)

Soggetto

Dotato di superpoteri, John Hancock é anche alcolizzato, molto maleducato, capace di creare disastri più che risolvere situazioni difficili, ed é per questo malvisto dai suoi concittadini. Un giorno, casualmente, salva la vita a Ray, un pubblicitario, il quale per sdebitarsi decide di aiutarlo a costruirsi una immagine positiva. La difficile operazione prende il via, quando Hancock scopre che la moglie di Ray, Mary, è una sua simile, dotata degli stessi poteri. L'uomo allora capisce che può ricostruire il proprio passato del tutto rimosso. Per secoli, Hancock e Mary sono rimasti separati, perché questi supereroi, se cadono in rapporti sentimentali, perdono i poteri e diventano mortali. Dovranno allora impegnarsi per allontanarsi di nuovo, e ci riusciranno con molta fatica. Ma ora Mary può riabbracciare il marito e il piccolo Aaron.

Valutazione Pastorale

E' simpatica, azzeccata e pertinente questa variazione sul tema dei supereroi. Hancock si leva in cielo come Superman o Batman, ma é proprio il loro contrario. Un pasticcione che sfonda i palazzi e rovina le case, uno che vorrebbe aiutare ma come si muove fa danni. Il rapporto con Mary apre il fronte delle differenze tra umani e robot, quella linea invisibile dove gli affetti determinano la differenze fra il vivere e il non-vivere. Il racconto allora diventa una fiaba moderna, nella quale il supereroe é il simbolo della difficoltà di uno 'altro' a rapportarsi con la quotidianità, a mettere la buona volontà in relazione con il modo di comportarsi. Siamo tutti un po' Hancock, quando pretendiamo, sia pure con le migliori intenzioni, di fare cose fuori dalla nostra portata. Affidato ad effetti speciali di alto livello e mai debordanti, ottimamente interpretato, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e nell'insieme brillante.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come proposta di un buon esempio di fantastico 'contemporaneo'.

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