HANNA FLANDERS

Valutazione
Ambiguità, Discutibile, dibattiti
Tematica
Donna, Libertà, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Oskar Roehler
Durata
110'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Germania
Titolo Originale
No place to go
Distribuzione
Key Films
Musiche
Martin Todsharow
Montaggio
Isabel Meier

Orig.: Germania (1999) - Sogg. e scenegg.: Oskar Roehler - Fotogr.(Panoramica/B&N): Hagen Bogdanski - Mus.: Martin Todsharow - Montagg.: Isabel Meier - Dur.: 110' - Produz.: Kate Ehrman, Ulrich Caspar.

Interpreti e ruoli

Hannelore Elsner (Hanna Flanders), Vadim Glowna (Bruno), Jasmin Tabatabai, Lars Rudolph, Michael Gwisdek, Nina Petri, Tonio Arongo.

Soggetto

Germania, autunno 1989. Mentre in tutto il Paese si festeggia la caduta del muro di Berlino, a Monaco Hanna Flanders capisce di aver toccato il punto più basso della propria depresione fisica e mentale. Cinquantenne, intellettuale di sinistra, teorizzatrice del comunismo come forma perfetta di governo in libri e saggi di grande successo nella ex Germania Est, Hanna avverte intorno a sé un vuoto sociale e creativo che le procura forti nevrosi. Allora lascia Monaco, arriva a Berlino per vedere da vicino la città unificata. Va trovare prima il figlio, poi Joachim, un suo ex compagno, il quale però le dice che non vive più da solo. In cerca di alloggio, accetta un appartamento in periferia che le offre la sua casa editrice. Il giorno dopo lo lascia, ed é ospitata da Carmen, una ragazza con famiglia sempre nella stessa zona. Lasciato in breve anche questo posto, va in treno a Norimberga, dove vivono gli anziani genitori. Entra in contrasto con loro, decide di tornare a Monaco. In stazione incontra Bruno, il padre del figlio, che é contento di accoglierla, le toglie la parrucca, le dice 'ti amo'. Litiga però anche con lui, e torna a Monaco. Mentre é in strada, sviene. Ricoverata in ospedale, le viene ordinato per prima cosa di non fumare più. Ma quando é sola Hanna si accende la sigaretta. Poi un giorno sale sulla finestra e si lascia andare.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film ricordo-omaggio che il giovane regista e sceneggiatore Oskar Roehler ha voluto dedicare alla madre Gisela Elsner, intellettuale e scrittrice, morta suicida nel 1992. La parabola amara di Gisela/Hanna diventa il prototipo di una resa sociale/esistenziale per tutti coloro che avevano creduto nei destini del comunismo come unica forma possibile di democrazia e di uguaglianza. Con il crollo dell'ideologia crollano anche gli intellettuali che la sostenevano, sia pure, come Hanna, residenti nella occidentalizzata Monaco di Baviera, da dove inviavano le loro illuminanti riflessioni. Nel disegnarne gli ultimi giorni di vita, il racconto restituisce in B&N le sofferenze di una donna ormai priva di punti di riferimento, incapace di fermarsi in qualche posto o di entrare in dialogo con qualcuno. Ne esce il diario di una perdita d'identità che non lascia indifferenti e merita rispetto. Le molestie e le avances che Hanna riceve in un bar alla periferia della ex Berlino Est segnano il punto più acuto della frattura tra gli ideali e una realtà invece meschina e materiale. Atmosfera cupa, pessimismo, il suicidio finale: sono atteggiamenti, dal punto di vista pastorale, da non condividere nè approvare ma, nell'economia generale di una vicenda che è realtà e anche metafora di una sconfitta individuale e collettiva, vanno visti con atteggiamento di comprensione. E il film può essere valutato come discutibile, non privo di ambiguità ma utile per dibattiti. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si presta per occasioni mirate, come avvio alla riflessione sui temi sopra accennati (poltica, ideologia, pubblico e privato...). Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

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