Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Robert Dunn, Paul Guay, Stephen Mazur - Fotogr.(Scope/a colori): Dean Semler - Mus.: John Debney e Danny Elfman - Montagg.: William Steinkamp - Dur.: 123' - Produz.: John Davis, Irving Ong.
Interpreti e ruoli
Sigourney Weaver (Max), Gene Hackman (William B.Tensy), Jennifer Love Hewitt (Page), Ray Liotta (Dean), Jason Lee (Jack), Sarah Silverman (Linda), Jeffrey Jones
Soggetto
La bella Max sposa Dean e il giorno dopo arriva nell'ufficio di lui, lo trova in piacevole compagnia e, fuori di sé, chiede subito il divorzio. Lo ottiene, insieme ad una congra liquidazione. Tutto in realtà era preparato: Max e la figlia Page da tempo vivono in questo modo. E, finora, vivono bene. Cadute però nella morsa di un'ispettrice del fisco, restano con solo 1300 dollari a testa. Allora vanno a Palm Beach, in Florida. Qui, ad un'asta, Max vede Tensy, ricco industriale del tabacco a sua volta ormai corroso dal fumo. Facendosi passare per Olga, immigrata russa, Max avvicina Tensy, lo incoraggia, si fa invitare a casa. Ma intanto Page in un bar ha conosciuto il coetaneo Jack: viene a sapere che è il proprietario del locale e che ha ricevuto un'offerta di tre milioni di dollari per venderlo insieme al terreno. Page lo insegue, si baciano, lui, appassionato di stelle, le regala un anello di meteora. Il lavoro però incalza: Page si fa assumere come domestica a casa Tensy, il piano va avanti. Jack dice a Page che é innamorato, ma Max si intromette e fa chiudere la relazione. Finalmente Tensy chiede a Olga di sposarlo, ma la notte stessa muore di infarto. Intanto torna Dean: é innamorato di Max, vuole sposarla di nuovo, vede Page, capisce che è stato raggirato. Anche Page si sposa con Jack, poi capisce che lui non vende più, allora si separano e lei ottiene il risarcimento. Max a questo punto confessa alla figlia di aver architettato un piano per non perderla, ma ora la esorta a tornare dall'uomo che ama. Anche lei torna da Dean. Madre e figlia ora sono felicemente sposate. E Max da lontano sorveglia quella ispettrice del fisco, falsa perché in realtà é una sua 'collega'...
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commedia di taglio ironico-brillante, basata sui collaudati meccanismi che vedono al centro il ladro 'gentiluomo'. In questo caso sono due ladre, madre e figlia, prototipi di un matriarcato americano che rimanda a figure di donne e attrici svelte e decise, tipo Katherine Hepburn o Jane Fonda. Max vuole prendersi sugli uomini alcune rivincite personali, e quindi svuotarli delle loro ricchezze, allo stesso tempo vorrebbe preservare la figlia dal cadere in ingannevoli trappole sentimentali. Si va così avanti sul filo di trucchi, travestimenti, equivoci, sempre volutamente mescolando spunti di realismo con la finzione del gioco quasi da pochade vecchio stile. Ne deriva un racconto divertente, ben congegnato, con un buon ritmo, in qualche occasione 'sparato' sopra le righe quanto a linguaggio e situazioni. E' una comicità che non si fa scrupolo di essere qua e là un po' greve con toni da farsa. Nell'insieme però l'intreccio evolve verso una sostanziale positività. Dal punto di vista pastorale quindi il film è da valutare come accettabile, segnalando riserve per grossolanità sparse. UTILIZZAZIONE: il film può essere proposto in programmazione ordinaria come spettacolo di rapido consumo, con attenzione per la presenza dei minori. Il taglio leggero ne esclude del resto altre possibili utilizzazioni.
