HIGH SPIRITS – FANTASMI DA LEGARE *

Valutazione
Accettabile-riserve, Grossolanità
Tematica
Genere
Fantastico
Regia
Neil Jordan
Durata
95'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
HIGH SPIRITS
Distribuzione
Medusa Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Neil Jordan
Musiche
George Fenton
Montaggio
Michael Bradsell

Sogg. e Scenegg.: Neil Jordan - Fotogr.: (panoramica/a colori) Alex Thomson - Mus.: George Fenton - Montagg.: Michael Bradsell - Dur.: 95' - Produz.: Stephen Woolley, David Saunders - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Peter O'Toole (Peter Plunkett), Daryl Hannah (Mary Plunkett), Steve Guttemberg (Jack), Beverly D'Angelo (Sharon), Jennifer Tilly (Miranda), Liam Neeson (Martin Brogan), Peter Gallagher (Brother Tony), Ray Mc Anally, Martin Ferrero, Connie Booth

Soggetto

carico di un grosso debito verso un americano, Peter Plunkett ultimo rampollo di nobile schiatta irlandese trasforma il suo castello tra paludi e brughiere in un hotel per turisti agiati e in cerca di emozioni, in ciò aiutato da camerieri ed uomini di fatica, che provvederanno a far da fantasmi. Un gruppo di turisti d'Oltre Oceano arriva sul posto e si installa tra i vecchiumi dello scomodo maniero, dove i finti fantasmi si producono fin dalla prima sera in apparizioni tra il patetico ed il macchinoso. Riprendono però vigore i fantasmi veri, soprattutto la coppia Martin-Mary, condannati da due secoli a ripetere la scena di lui che, nel dì delle nozze, pugnala la sposina ritenuta a torto fedifraga e di questa in lacrime, con replica la notte successiva. Finché i ruoli si intrecciano e scambiano, poiché la bionda Sharon (figlia del creditore americano, deciso da parte sua a venire in possesso del castello irlandese) è circuita dal bramoso Marty, mentre Mary si innamora di Jack (il marito di quella) il quale, stanti i non pochi problemi con Sharon, la ricambia con trasporto. Fra tutti si aggira Plunkett, che beve whisky, organizza spaventose cene a base di merluzzo e pensa al suo incerto avvenire. Poi i turisti, presto seccati e delusi, partono; i fantasmi finti tornano a far da servi e giardinieri e il castello molto probabilmente non passerà in mano americane: vi resteranno le ombre innocue di tutti gli antenati Plunkett insieme al loro inguaiato discendente.

Valutazione Pastorale

ai molti ingredienti per così dire classici e il vecchio castello, gli arredi vetusti, le ragnatele secolari e le tende svolazzanti, si aggiungono qui i vari dipendenti che, per solidarietà verso un padrone un po' frusto, beone e svitato, si adattano a far da fantasmi per turisti in vena di forti emozioni. Niente male e con ciò la storia appare abbastanza briosa e amena. Un po' più di spessore è assicurato con l'entrata in scena di qualche fantasma vero, condannato da secoli a ripetere ogni notte gesti e lamenti, cui fanno da contrappunto le bizze, le compresse di valium e i problemi dei turisti, con qualche buon momento, qualche allegro episodio (a volte tuttavia un tantino stiracchiato) e alcuni divertenti dettagli. Taluni effetti sul piano tecnico danno alla parodia del macabro e del sentimentale qualche apprezzabile risultato formale. Purtroppo anche in questo film destinato al divertimento ogni tanto si deve sobbalzare non tanto per sinistri scricchiolii notturni, ma per le inutili scurrilità del padrone di casa, un Peter O'Toole stazzonato e spennacchiato parecchio, più grigio e polveroso dei fantasmi, veri o finti che siano. La colonna sonora è curata da George Fenton ed è un ben dosato collage di motivi irlandesi, gradevoli per spunti melodici e trascinanti nei ritmi scatenati.

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