HITCHCOCK TRUFFAUT

Valutazione
Consigliabile, realistico *
Tematica
Cinema nel cinema, Storia
Genere
Documentario
Regia
Kent Jones
Durata
79'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Hitchcock Truffaut
Distribuzione
Cinema e Nexo Digital
Musiche
Jeremiah Bornfield
Montaggio
Rachel Reichman

Orig.: Stati Uniti (2015) - Sogg. e scenegg.: Kent Jones, Serge Toubiana - Fotogr.(Panoramica/a colori,B&N) - Mus.: Jeremiah Bornfield - Montagg.: Rachel Reichman - Dur.: 79' - Produz.: Olivier Mille, Charles S. Cohen.

Interpreti e ruoli

Con la partecipazione di: Martin Scorsese (versione francese), David Fincher (versione inglese), Arnaud Desplechin, Wes Anderson, James Gray, Richard Linklater., Olivier Assayas, Kiyoshi Kurosawa, Peter Bogdanovic, Paul Schrader. Narrato da Mathiew Amalric, e Bob Balaban .

Soggetto

Nel 1962 Francoia Truffaut convince Alfred Hitchcock a vedersi intorno ad un tavolo per una intervista a tutto campo. Di fatto il loro incontro dura una settimana durante ala quale l grande regista britannico parla a ruota libera del suo cinema e del suo stile. Partendo da quelle registrazioni viene pubblicato il libro "Hitchcock Truffaut" che il francese chiamò soltanto Hitchcock...

Valutazione Pastorale

L'intervista comincia il 13 agosto 1962. E' il giorno del 63° compleanno di Hitckcock, che ha già alla spalle una lunga e luminosa carriera (48 film) cominciata con il 'muto'. Truffaut invece ha 30 anni, e solo tre film realizzati. "Da quando anch'io sono diventato un regista - scrive Truffaut nella prima lettera- la mia ammirazione per lei non è diminuita; al contrario è diventata più forte e ha cambiato dimensione. Ci sono molti registi che amano il cinema ma ciò che lei possiede è un amore proprio della celluloide, ed è per questo che vorrei parlarle...". L'intervista ha l'incalzare della modernità e della continua scoperta. Colpisce la capacità di Truffaut di esaminare i film con una passione e una grazia non comuni. Molti sono gli estratti, numerosi spezzoni aiutano a vedere, soffermarsi, riflettere. Sequenze in apparenza minori sono evidenziate con occhio acuto che cerca le motivazioni e indaga gli esiti. Certo la scelte dei titoli è forse condizionata del diritti d'autore della produzione, per cui non si vedono mai titoli quali "La finestra sul cortile" o "La congiura degli innocenti". Ma l'impasto del fotogramma hitchcockiano resta unico, irripetibile il profumo della sua cinepresa leggiadra e inquietante. Sembra quasi che Truffaut abbia voluto realizzare questa impresa, consapevole che avrebbe vissuto 'troppo' poco. Di certo, se resta il rammarico di non aver potuto (ri)vedere molti film di Hitchcock, ancora più forte è il rammarico per ciò che riguarda i titoli di Truffaut. E insomma, bisognerebbe concludere, che il cinema di una volta aveva un'altra spinta, una vita più, una capacità di lettura estremamente più profonda. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme realistico.

Utilizzazione

Previsto in sala per il 4-5-6 aprile, il film ha poi la possibilità di essere utilizzato in altri contesti, come occasione preziosa per approfondire il senso del 'fare' cinema da parte di due maestri.

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