I GIOCHI DEI GRANDI

Valutazione
Discutibile, scabrosità, dibattiti**
Tematica
Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
John Curran
Durata
105'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Canada, Stati Uniti
Titolo Originale
We don't live here anymore
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Larry Gross tratto dai racconti "We don't live here anymore" e "Adultery" di Andre Dubus
Musiche
Michael Convertino
Montaggio
Alexander De Franceschi

Orig.: Stati Uniti/Canada (2004) - Sogg.: tratto dai racconti "We don't live here anymore" e "Adultery" di Andre Dubus - Scenegg.: Larry Gross - Fotogr.(Scope/a colori): Maryse Alberti - Mus.: Michael Convertino - Montagg.: Alexander De Franceschi - Dur.: 105' - Produz.: Front Street Productions.

Interpreti e ruoli

Laura Dern (Terry Linden), Mark Ruffalo (Jack Linden), Naomi Watts (Edith Evans), Peter Krause (Hank Evans), Sam Charles (Sean Linden), Haili Page (Natasha Linden), Jennifer Bishop (Sharon Evans), Jennifer Mawhinney . (Audrey)

Soggetto

Due coppie sposate di amici, i Linden e gli Evans, si frequentano spesso. Jack Linden, insegnante in un college, é sposato con Terry, casalinga, hanno due bambini. Hank Evand, collega di Jack al college, é sposato con Edith, hanno una bambina. Entrambe le coppie non sono felici: Jack ha una relazione con Edith, trascurata da Hank sempre assorbito dalla ricerca di un libro da scrivere. Terry é ancora innamorata di Jack ma, sempre più depressa e disperata, si lascia andare tra le braccia di Hank, nella speranza di scuotere il marito. Quando Terry scopre la relazione tra Jack e Edith, caccia il marito di casa. Solo ora Jack si rende conto della situazione: decide allora di lasciare Edith e di provare a ricostruire il proprio matrimonio. Invece Edith, senza il conforto di Jack, parte con la figlia e abbandona Hank, nonostante le sue reiterate scuse.

Valutazione Pastorale

Il fulcro del copione è da ricercare nell'ambivalenza che arriva nel corso di una vita matrimoniale tra doveri e pulsioni emotive esterne. L'intenzione di esaminare a livello di scontro caratteriale l'insorgere di passioni non controllabili ha una matrice letteraria che resta attaccata alle immagini (quasi tutto si svolge in 'interni', il dialogo è fitto e in prevalenza tra due soggetti) e sfocia in una sorta di 'cinema della crudeltà', ben adatto ai risvolti psicologici che la storia va ad indagare. Il 'gioco' in effetti si muove su binari diversi tra i quattro contendenti. La coppia che ha una base coniugale più solida arriva ad una sorta di resa dei conti, dopo la quale riesce a superare la crisi e a provare a ricominciare; l'altra naufraga nell'indifferenza e nella separazione definitiva. L'analisi dunque ha passaggi pertinenti e non banali, affidati anche alla presenza dei figli piccoli come presenza non di contorno ma importante e quasi decisiva. Resta da aggiungere che non c'è comunque artificiosità nel disegnare queste storie di crisi coniugale, mentre sembra opportuno mettere sull'avviso circa la presenza di situazioni di rapporti sessuali abbastanza crudi. Da queste considerazioni si conclude che il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, segnato da scabrosità ma anche adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con molto attenzione nell'evitare la presenza di minori. Stessa cura é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS o DVD.

Le altre valutazioni

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