I MILIONARI

Valutazione
Complesso, Realistico, dibattiti
Tematica
Avidità, Denaro, Droga, Famiglia, Male, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Alessandro Piva
Durata
104'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Teodora Film
Soggetto e Sceneggiatura
Massimo Gaudioso, Giacomo Gensini, Alessandro Piva liberamente tratto da "I Milionari" di Luigi Alberto Cannavale e Giacomo Gensini
Musiche
Andrea Farri
Montaggio
Alessandro Piva

Orig.: Italia (2014) - Sogg.: liberamente tratto da "I Milionari" di Luigi Alberto Cannavale e Giacomo Gensini - Scenegg.: Massimo Gaudioso, Giacomo Gensini, Alessandro Piva - Fotogr.(Panoramica/a colori): Renaud Personnaz - Mus.: Andrea Farri - Montagg.: Alessandro Piva - Dur.: 104' - Produz.: CRC Compagnia Realizzazioni Cinetelevisive in collaborazione con RAI Cinema - 9^ FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA 2014, SEZIONE CINEMA D'OGGI.

Interpreti e ruoli

Francesco Scianna (Marcello Cavani detto Alendelon), Valentina Lodovini (Rosaria), Carmine Recano (Gennaro), Francesco Di Leva (Babbà), Salvatore Striano (O' Piragna), Gianfranco Gallo (don Carmine)

Soggetto

Dal nonno al figlio all'ultimo erede, trenta anni di storia di un clan malavitoso del napoletano. La voglia di emergere di Marcello, l'ultimo arrivato, deve però fare i conti con modi di fare e sensibilità troppo diverse e impossibili da conciliare...

Valutazione Pastorale

Qualche informazione è forse opportuna. Il libro omonimo (I milionari), da cui il film è liberamente tratto, nasce dalla collaborazione con il PM Luigi Cannavale, che alla fine portarono alla sconfitta del Clan di Secondigliano, in quel momento in piena guerra fratricida. La scrittura cerca anche obiettivi più ambiziosi nel momento in cui si palesa il contrasto, tutto individuale, tra il tentativo di Marcello di proporsi come un "normale borghese camorrista" e la sua ambizione ad una salita sulle vette del potere. Il fatto è che la messa a fuoco di questo contrasto resta nelle intenzioni del regista. Piva, a quanto si vede, perde molta compattezza nel seguire la gestione dei contrasti e delle rivalità, crea qualche confusione nella logica della supremazie, nei passaggi tra buoni e cattivi. Né si capisce come faccia la moglie Rosaria a restare così a lungo estranea ai loschi traffici di famiglia. Insomma la sensazione è quella di una certa confusione di temi che è diventata anche confusione di stili. Per Piva un passo indietro con un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso e nell'insieme realistico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come occasione, al di là di qualche carenza espressiva, per una riflessione sul certe approcci inediti al fenomeno malavitoso di Napoli e provincia.

Le altre valutazioni

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