I VISITATORI

Valutazione
Futile, Grossolanità
Tematica
Genere
Fantastico
Regia
Jean Marie Poiré
Durata
113'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
LES VISITEURS
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Christian Claver, Jean da un'idea originale di Jean
Musiche
Eric Levi
Montaggio
Catherine Kelber

Sogg.: da un'idea originale di Jean-Marie Poirè - Scenegg.: Christian Claver, Jean-Marie Poirè - Fotogr.: (scope/a colori) Jean-Yves Le Mener - Mus.: Eric Levi - Montagg.: Catherine Kelber - Dur.: 113' - Produz.: Alain Terzian

Interpreti e ruoli

Christian Clavier (Jeancojon/Jeancò), Jean Reno (Goffredo De Montaille), Valerie Lemercier. (Fremebonda/Beatrice), Marie-Anne Chazel (Ginette), Christian Bujeau (Jean-Pierre), Isabelle Nanty (Fabienne), Didier Pain (Louis VI), Gerard Sety (Edgar Bernay), Jean-Paul Muel, Arielle Semenoff, Michel Peyrellon

Soggetto

Francia, 1122. Di ritorno all'avito castello per incontrare la futura sposa Fremebonda, promessagli dal re Louis VI per meriti guerreschi, Goffredo De Montaille si imbatte in una malvagia strega, impegnata in riti satanici, e la imprigiona. Costei gli lancia un sortilegio sicchè scambia il futuro suocero, che rincorre la figlia, per un orso e lo abbatte con la balestra. Disperato, si rivolge al mago Eusebius, che con un beverone ed una magica formula si propone di farlo tornare indietro nel tempo per deviare il colpo fatale, ma uno sbaglio proietta Goffredo ed il fido scudiero Jeancojon, obbligato ad assaggiare l'intruglio, nel 1992. Una girovaga, Ginette, li scambia per gente di cinema, e la discendente e sosia di Fremebonda, Beatrice, sposata al dentista Jean-Pierre, pensa che sia il cugino Hubert, disperso da anni in Borneo, mentre il discendente e sosia di Jeancojon, che ha mutato l'inelegante nome di famiglia in Giacinto Maria Jeancò, dirige quello che fu l'antico maniero dei Montaille, ora divenuto hotel di lusso in stile secondo impero. Per Goffredo è indispensabile ritrovare il passaggio alle segrete del maniero ed il libro nero del mago per invertire la formula. Ciò avviene dopo equivoci e qui pro quo, ed oltretutto la pozione viene preparata da un discendente di Eusebius, che s'era accorto dell'errore e gli aveva lasciato precise disposizioni. Ma al momento di partire col padrone, Jeancojon, che nel frattempo si è innamorato di Ginette e sembra irretito dalle comodità che offre l'era moderna, decide di ingannare il padrone, sostituendo alla sua persona Giacinto Maria. Così lo scudiero resta con Ginette ed il suo discendente si ritrova nell'anno 1122. Qui, ovviamente, Goffredo riesce, riconoscendo il futuro suocero, a deviare il dardo indirizzandolo alla fronte della malvagia strega e ad impalmare così la dolce Fremebonda.

Valutazione Pastorale

il viaggio nel tempo è comunque uno dei temi più suggestivi nell'immaginario della fantasia umana, e Poirè gioca una carta in teoria facile, anche se non è agevole condurre un lungometraggio basato sull'equivoco con la stessa verve e lo stesso ritmo dall'inizio alla fine. Sostanzialmente il film non deborda mai verso eccessive grossonalità e, a parte qualche rallentamento ed inceppamento nel meccanismo della comicità, mantiene un livello accettabile. La figura più azzeccata è certamente Goffredo, un Jean Reno grottesco ma mai sbracato, convinto insomma della sua appartenenza al Medio Evo, mentre Clavier è tutto sommato un "servo" un pò superficiale, che gioca più sull'isterico e la macchietta che sull'ironia. La Beatrice interpretata da Valerie Lemercier invece si prende scopertamente in giro, anche se il testo affidatole non è poi molto esilarante. Si tratta comunque di uno spettacolo abbastanza agile e divertente, con qualche invenzione riuscita, e con un'ambientazione medievale piuttosto accurata. Gli effetti speciali sono di qualità e la musica sottolinea bene il susseguirsi di capovolgimenti di scena.

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