I WANT TO BE A SOLDIER

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Educazione, Famiglia, Matrimonio - coppia
Genere
Drammatico
Regia
Christian Molina
Durata
88'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia, Spagna
Distribuzione
Iris Film
Musiche
Juan Federico Jusid
Montaggio
Alberto de Toro

Orig.: Italia/Spagna (2010) - Sogg. e scenegg.: Cuca Canals, Christian Molina - Fotogr.(Scope/a colori): Juan Carlos Lausin - Mus.: Juan Federico Jusid - Montagg.: Alberto de Toro - Dur.: 88' - Produz.: Ferran Monje, Marvi De Villanueva per Canonigo Films (Spagna); Mamen Boué, Jorge Daura per Black Flag Cinema (Spagna); Valeria Marini per Stars Pictures (Italia); Maurizio Santarelli per Trees Pictures (Italia) - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Fergus Riordan (Alex), Ben Temple (Capitano Harry/sergente John Cluster), Andrew Tarbet . (padre di Alex), Jo Kelly (madre di Alex), Danny Glover (preside), Robert Englund (psicologo), Valeria Marini (professoressa), Cassandra Gava (professoressa di disegno), Josephine Barnes (Paula), Joan Hostench . (Max)

Soggetto

Quando in casa arrivano due fratellini gemelli, per Alex, 8 anni, comincia un perido difficile. Il rapporto con i genitori e con la scuola si fa più difficile e a lui non resta che consolarsi con i suoi due amici immaginari, l'astronauta Capitano Harry e il sergente John Cluster. Con loro vive avventure mirabolanti popolate da soldati, eserciti, armi: è un viaggio nei conflitti e nelle contraddizioni della Storia, nel quale Alex si proietta, identificandosi con vittime, carnefici, torture, operazioni di pulizia. Mentre i genitori gli tolgono il televisore dalla camera, e lui supplica di riaverlo...

Valutazione Pastorale

" E' un film che denuncia i messaggi di violenza che sono mandati ai giovani attraverso la televisione" dice Valeria Marini, coproduttrice per la parte italiana. E il regista precisa: "Il tema è molto forte e i bambini lo dovrebbero vedere accompagnati dai genitori o dagli educatori(...)". Sono tutte osservazioni pertinenti, che però si scontrano con una pellicola che forse compie l'errore di volersi occupare di troppe cose (oltre alla televisione, i militari, le armi, la guerra, la tortura, la pena capitale, e poi la scuola, gli insegnanti, i genitori nel momento in cui si separano, la convivenza con i fratellini, la fuga dalla realtà, il rifugio in figure immaginarie...) e alla fine di confondere molto le idee. I momenti di denuncia contro le distorsioni dei mezzi di comunicazione e i vuoti dell'ambito educativo rischiano di restare in secondo piano, schiacciati da una regia che propone ogni passaggio in modo troppo grezzo, squadrato, urlato. Manca il tono dialettico che faccia filtro con lo spettatore, specie se lo si pretende piccolo. Restano tuttavia i molti spunti di riflessione e il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Considerato il divieto successivamente arrivato ai minori di 14 anni, il film è da riservare a proiezioni mirate, dove sia possibile attivare momenti di riflessione sui temi sopra indicati. Attenzione è comunque da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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