IL 13° GUERRIERO

Valutazione
Raccomandabile, realistico***
Tematica
Conflitti etnici, Guerra, Libertà, Storia
Genere
Drammatico
Regia
John Mc Tiernan
Durata
102'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The 13th warrior
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
William Wisher e Warren Lewis tratto dal romanzo "Mangiatori di morte" di Michael Crichton
Musiche
Jerry Goldsmith
Montaggio
John Wright

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto dal romanzo "Mangiatori di morte" di Michael Crichton - Scenegg.: William Wisher e Warren Lewis - Fotogr.(Scope/a colori): Peter Menzies jr. - Mus.: Jerry Goldsmith - Montagg.: John Wright - Dur.: 102' - Produz.: John McTiernan, Michael Crichton, Ned Dowd.

Interpreti e ruoli

Antonio Banderas (Ahmed Ibn Fahdlan), Vladimir Kulich (Buliwyf), Dennis Storhoi (Herger), Daniel Southern (Edgtho), Neil Maffin (Roneth), John Desantis (Ragnar), Clive Russel (Helfdane), Mischa Hausserman (Rethel), Oliver Sveinall (Haltaf), Richard Bremmer (Skeld), Tony Curran (Weath)

Soggetto

Alle soglie dell'anno Mille, nella raffinata Baghdad, il giovane Ahmed Ibn Fahdlan vive in una posizione sociale di alto rango, ma questi privilegi finiscono quando viene scoperta la sua relazione proibita con una donna. Per punizione viene inviato come ambasciatore in una terra lontana. Mentre é in viaggio con il consigliere e servitore Melchisidek, la carovana si imbatte in un manipolo di guerrieri vichinghi. I due gruppi cercano di fare conoscenza. Melchisidek traduce frasi e parole ma non riesce a far cambiare idea a Ibn: per lui, quei vichinghi sono zotici e non vale perdere tempo ad ascoltare i loro racconti sulle misteriose e terrificanti creature che affliggerebbero il loro paese. Ibn quindi vorrebbe ripartire, quando interviene all'improvviso una vecchia indovina che lancia un ammonimento: tredici guerrieri dovranno essere utilizzati per sconfiggere il nemico che perseguita il popolo vichingo, ma il tredicesimo dovrà essere uno straniero di stirpe diversa. Subito individuato come la persona adatta, Ibn viene costretto ad unirsi agli altri per il lungo e difficile viaggio. Guidato da Buliwyf, il gruppo arriva nella nordica terra dei guerrieri, governata dall'anziano re Hrothgar. Ma qui Ibn capisce che il sovrano, la giovane regina Weilew e il perfido principe Wigliff non sono stati in grado di arginare la furia dei loro nemici. Allora i vichinghi si vedono costretti ad ingaggiare ulteriori e terribili scontri. Solo dopo l'ultima, decisiva battaglia, i vichinghi possono dire di aver raggiunto il loro obiettivo. Adesso Ibn può imbarcarsi per tornare nelle proprie terre. Il saluto con i suoi compagni d'avventura é intenso e caloroso.

Valutazione Pastorale

Alla base c'é il libro "Mangiatori di morte", scritto da Michael Crichton nel 1976 e ispirato ad un'antica cronaca redatta da Ahmed Ibn Fahdlan: personaggio autentico, commentatore storico, viaggiatore nell'Asia Centrale dove si imbatté in un gruppo di guerrieri scandinavi sui quali predispose un dettagliato resoconto. La storia porta dunque alla ribalta fatti e personaggi quasi del tutto sconosciuti e se ne serve per comporre un quadro di grande aderenza e curiosità. Le scene di battaglie, numerose e ripetute, sono spesso risolte sul piano formale con un taglio di forte incisività plastica e dinamica. E' una soluzione che attenua il senso della crudeltà per diventare visualizzazione di dolore, di sofferenza, di angoscia individuale e collettiva. Il film diventa così una corse folle nel mito, nel chiaroscuro delle leggende, nei momenti bui della storia umana quando lo scontro tra popoli diversi significava il prevalere della civiltà o della barbarie. Il racconto ha dunque una bella forza di coinvolgimento, scandisce i momenti del vivere umano e del vivere animalesco, dà risalto alle invocazioni divine come affidamento ad una realtà superiore agli orrori terreni: é poi un invito alla conoscenza reciproca tra culture e società diverse. Per tutti questi motivi, il film, dal punto di vista pastorale, si segnala come raccomandabile, realistico nel suo svolgimento e meritevole di segnalazioni per quanto attiene alla qualità della realizzazione. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, anche se con l'attenzione dovuta per i minori; da recuperare in altre occasioni per riflettere sui molti e stimolanti temi sopraindicati.

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