IL COLLEZIONISTA DI OSSA

Valutazione
Discutibile, crudezze
Tematica
Disabilità
Genere
Thriller
Regia
Philip Noyce
Durata
118'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The bone collector
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Jeremy Iacone tratto dall'omonimo romanzo di Jeffery Deaver
Musiche
Craig Armstrong
Montaggio
William Hot

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto dall'omonimo romanzo di Jeffery Deaver - Scenegg.: Jeremy Iacone - Fotogr.(Scope/a colori): Dean Semler - Mus.: Craig Armstrong - Montagg.: William Hot - Dur.: 118' - Produz.: Martin Bregman, Louis A.Stroller, Michael Bregman.

Interpreti e ruoli

Denzel Washington (Lincoln Rhyme), Angelina Jolie (Amelia Donaghy), Queen Latifah (Thelma), Michael Rooker (capitano Howard Cheney), Mike McGlone (Kenny Solomon), Luis Guzman (Eddie Ortiz), Leland Orser (Richard Thompson), John Benjamin Hickey (Barry Lehman), Ed O'Neill (Paulie Sellitto)

Soggetto

Lincoln Rhyme, per tanti anni il miglior detective criminologo della polizia scientifica di New York, ha subito un grave incidente sul lavoro. Ora, perso l'uso di gambe e braccia, vive assistito su un letto senza più alcun entusiasmo nella vita. Da qualche tempo un serial killer si aggira per le strade di Manhattan. Uccide infliggendo alle vittime orribili mutilazioni e nascondendo sul luogo messaggi dall'oscuro significato. Amelia Donaghy, giovane poliziotta alla vigilia di essere trasferita in un ufficio, scopre un nuovo cadavere con terribili particolari e riesce con prontezza di riflessi a gestire la situazione. I colleghi cercano di convincere Rhyme ad occuparsi del caso, ma il detective dice che la soluzione è facile e non presenta particolare interesse. Quando però esamina i rilevamenti effettuati e le fotografie, Rhyme nota qualcosa che attira la sua attenzione. Accetta allora di occuparsi del caso, non prima di avere dovuto faticare parecchio per vincere la diffidenza di Amelia a rimanere con lui. Mentre Rhyme si fa attrezzare un laboratorio in casa, Amelia comincia ad indagare fuori, non senza essere in più momenti osteggiata e frenata dal capo della polizia che mal digerisce l'ingerenza eccessiva di Rhyme. Ma questi, studiando particolari che sembrano insignificanti, comincia a delineare il percorso del serial killer. Il primo passo verso un assurdo rituale di sangue e amputazioni é in un vecchio libro del primo Novecento dal titolo "Il collezionista di ossa": nel libro alcune fotografie riproducevano atteggiamenti dei cadaveri ritrovati di recente. Quando il cerchio comincia a stringersi, Rhyme é solo a casa. Una serie assurda di omicidi (tra cui la sua fida governante) accade attorno a lui, prima che il folle venga abbattuto: si tratta dell'addetto ai servizi tecnici dell'ufficio di polizia, che anni prima Rhyme aveva fatto andare in galera.

Valutazione Pastorale

Alla base c'è un romanzo poliziesco dal titolo omonimo, molto piaciuto al produttore Bregman che subito aveva deciso di trarne un film. Va detto che, nell'ambito del genere 'thriller', sulla realizzazione c'è poco da eccepire: la regia dell'australiano Noyce é dinamica e stringata come si deve, tutta giocata sui colori lividi e su toni cupi e notturni, c'é giusta suspence e quindi l'interesse va avanti fino alla fine. E'semmai dopo il finale che rimane più di un dubbio sulla compattezza del racconto: la soluzione e la motivazione sono tutto sommato banali e non giustificano appieno le innumerevoli truculenze che si portano dietro. Il racconto infatti pende verso esagerazioni ed eccessi nel mostrare cadaveri e violenze, rimanendo ambiguamente in bilico tra realismo e qualche voluta ' finzione'. Dall'altra parte c'é il difficile ma solidale rapporto che si instaura tra l'handicappato e la ragazza in un'ottica di reciproca comprensione; c'é la condanna del killer visto come folle nevrotico e maniacale. Sbilanciato nell'intenzione di dare spazio ai due protagonisti, il film é comunque un prodotto commerciale di presa immediata e che al tempo stesso non si propone come scuola di imitazione del delitto. Dal punto di vista pastorale, é possibile orientarsi per la valutazione del discutibile, evidenziando le numerose crudezze visive che punteggiano il racconto. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e in altre occasioni, avendo cura di non coinvolgere minori o persone non preparate al 'genere'.

Le altre valutazioni

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