IL CUORE GRANDE DELLE RAGAZZE

Valutazione
Consigliabile, poetico
Tematica
Famiglia, Matrimonio - coppia, Storia
Genere
Commedia
Regia
Pupi Avati
Durata
85'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Lucio Dalla
Montaggio
Amedeo Salfa

Orig.: Italia (2011) - Sogg. e scenegg.: Pupi Avati - Fotogr.(Scope/a colori): Pasquale Rachini - Mus.: Lucio Dalla - Montagg.: Amedeo Salfa - Dur.: 85' - Produz.: Antonio Avati per Duea Film Spa in collaborazione con Medusa Film e SKY Cinema.

Interpreti e ruoli

Cesare Cremonini (Carlino Vigetti), Micaela Ramazzotti (Francesca Osti), Gianni Cavina (Sisto Osti), Andrea Roncato (Adolfo Vigetti), Erica Blanc (Eugenia Vigetti), Manuela Morabito (Rosalia Osti), Gisella Sofio (Olimpia Osti), Marcello Caroli (Edo Vigetti), Sara Pastore (Sultana Vigetti), Massimo Bonetti (Umberto Vigetti), Sydne Rome (Enrichetta), Rita Carlini (Maria Osti), Stefania Barca . (Amabile Osti), Alessandro Haber (voce di Edo adulto)

Soggetto

Prima metà degli anni Trenta del secolo scorso, in una cittadina dell'Italia centrale immersa nella campagna. Tramite la voce fuori campo di Edo, conosciamo le famiglie dei Vigetti (genitori e tre figli9 e degli Osti (marito, seconda moglie, due figlie femmine di lui, una terza che torna da Roma quando meno te lo aspetti. Gli Osti sono i proprietari terrieri, i Vigetti sono gli affittuari. Tra Carlino Vigetti e Francesca Osti viene combinato un matrimonio che non era previsto. Anche se non tutto va per il meglio...

Valutazione Pastorale

"Lo spunto -dice Avati- è arrivato da una perlustrazione che compio da tempo nei riguardi del mondo contadino di mia madre che fondava le sue radici nella cultura rurale in cui mi sono formato a Sasso Marconi, vicino a Bologna (...) Io col tempo ho fatto di tutto per NON LIBERARMI di quei ricordi, e se sono diventato regista lo devo a quell'universo in cui ho imparato a fantasticare(...)". Il cinema è fatto di emozioni, sensazioni, tremori, e quell'eredità dell'ispirazione è facilmente verificabile nella sua lunga filmografia. Più che scrivere storie nuove, Avati preferisce ogni volta aggiornare le precedenti, scoprendo personaggi, atmosfere, sfumature differenti: componendo, negli anni, una sorta di diario quotidiano, scritto con tremore e pudore. La cronaca di un 'piccolo mondo antico', un 'come eravamo' per aiutarci a capire meglio il nostro presente. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme poetico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e in successive occasioni come proposta di film italiano sentito, sofferto, denso di emotività.

Le altre valutazioni

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