IL DIAVOLO IN BLU

Valutazione
Inaccettabile, Violento
Tematica
Male
Genere
Giallo
Regia
Carl Franklin
Durata
102'
Anno di uscita
1995
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
DEVIL IN A BLUE DRESS
Distribuzione
Columbia Tristar film Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Carl Franklin liberamente tratto dal libro "Devil in a Blue Dress" di Walter Mosley
Musiche
Elmer Bernstein

Sogg.: liberamente tratto dal libro "Devil in a Blue Dress" di Walter Mosley - Scenegg.: Carl Franklin -Fotogr.: (normale / a colori) Tak Fujmoto - Mus.: Elmer Bernstein - Mon-tagg.: Carole Kravetz - Dur.: 102' - Produz.: Jesse Beaton, Gary Goetzman

Interpreti e ruoli

Denzel Washington (Easy Rawlins), Tom Sizemore (Dewitt Albright), Jennifer Beals (Daphne Monet), Don Cheadle (Mouse), Mel Winkler . (Joppy), Terry Kinney (Todd Carter), Lisa Nicole Carson (Coretta James), Maury Chaykin, Jernard Burks, Joseph Latimore, Scott Lincoln

Soggetto

Trasferitosi dopo il secondo conflitto mondiale a Los Angeles dal natio Texas, il nero Easy Rawlins perde il posto e, dovendo pagare il mutuo, accetta il lavoro che Dewitt Albright, un gangster, gli offre tramite l'amico barista Joppy. Si tratta di ritrovare Daphne Monet, amante del candidato a sindaco Todd Carter, la quale avrebbe una predilezione per i neri. Scanda-gliando nei locali abusivi di Central Avenue scopre che è amica di Coretta James, la vivace amante dell'amico Dupree Brouchard che Easy porta a casa ubriaco, cedendo al fascino della donna che, grata, gli suggerisce il nome di Frank Green. Al mattino dopo la polizia giunge a casa di Easy: Coretta è stata uccisa. Rilasciato dopo essere stato interrogato, viene avvicinato dal rivale di Carter, Matthew Terell, per il quale Coretta lavorava come centrali-nista, che gli chiede di Daphne, che si fa viva con Easy, invitandolo a casa. Atterrita dalla morte di Coretta, gli chiede di passare da Richard McGee, per avere una importante busta, ma l'uomo è morto. Albright lo aspetta a casa e minacciando di farlo incriminare lo costringe a trovare Frank Green. Easy telefona ad un compaesano, Mouse, un balordo col quale ha trascorsi poco chiari, per avere un aiuto, e poi si reca da Carter, che risulta ignaro dell'inca-rico affidatogli da Albright per suo conto. Easy acccetta altri 1000 dollari da lui per ritrovare la donna, ma capisce che Albright lavora per Terell. Si mette invano a caccia di Frank finché questi irrompe in casa per ucciderlo. Mouse , sopraggiunto, lo salva ma mette in fuga l'uomo. Ottenuta una pro-roga di 12 ore dai poliziotti che vogliono arrestarlo, finalmente trova l'im-portante busta nella Bibbia di Coretta che contiene foto compromettenti di Terell con dei ragazzini. Il quadro si fa chiaro: Albright ha ucciso sia Coret-ta che McGee, cercando per conto di Terell le foto compromettenti che Daphne, tornata da Easy, gli chiede, spiegandogli che Terell ricattava Carter sapendo del suo sangue misto (lei e Frank Green sono figli della stessa donna di colore, ma di padri diversi). Ma viene rapita da Albright, che lascia vivo Easy, comodo capro espiatorio. Estorta a Joppy l'ubicazione della villetta dove Albright ha sequestrato Daphne, Easy si reca con l'uomo e Mouse sul posto. Impedisce ad Albright di torturare la donna, e con l'aiuto di Mouse, che in un eccesso di zelo uccide Joppy, elimina i gangster. Carter è grato per le foto, ma non può sposare Daphne che delusa si allontana con Frank.

Valutazione Pastorale

Classico giallo con un'ambientazione eccezionale, ritmo serrato, bella fotografia, colonna sonora impeccabile, recitazione di buon livello, toni miscelati in genere con perizia, anche se talora con qualche eccesso calligrafico, tra noir e grottesco, con gli estremi del sadico Albright da un lato e dello svagato e forse ancor più micidiale Mouse, dall'altro. Pur-troppo dalla serata galante di Easy con Coretta alle esternazioni violente di Albright e Mouse il film non lesina certo scene scabrose e violente. Ne risul-ta un messaggio pastoralmente inaccettabile, anche perché tutto ciò che di marcio, sordido, efferato e violento emerge nel film, serve solo e soprattutto ai fini dello spettacolo ed il tono spesso grottesco o sarcastico non esorcizza certo il male posto in evidenza per trarne motivo di riflessione o di monito circa la debolezza o le storture della natura umana.

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