IL DITTATORE

Valutazione
Complesso, grossolanità
Tematica
Il comico, Libertà, Politica-Società, Potere
Genere
Grottesco
Regia
Larry Charles
Durata
84'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Dictator
Distribuzione
Universal Pictures International Italia
Musiche
Erran Baron Cohen
Montaggio
Greg Hayden, Eric Kissack

Orig.: Stati Uniti (2012) - Sogg. e scenegg.: Sacha Baron Cohen, Alec Berg, Jeff Schaffer, David Mandel - Fotogr.(Panoramica/a colori): Lawrence Sher - Mus.: Erran Baron Cohen - Montagg.: Greg Hayden, Eric Kissack - Dur.: 84' - Produz.: Sacha Baron Cohen, Alec Berg, David Mandel, Jeff Schaffer, Todd Schulman, Anthony Hines, Scott Rudin.

Interpreti e ruoli

Sacha Baron Cohen (generale Aladeen), Anna Faris (Zoey), Ben Kingsley (Tamir), Jason Mantzoukas (Nadal), John C.Really (Clayton), Sayed Badreya (Omar), Jessica St.Clair (Denise)

Soggetto

Lo Stato nord africano di Wadija è governato, fin da quando aveva sei anni e fu nominato Supremo Leader, dal tirannico Aladeen. Suo consulente di fiducia è da sempre lo zio Tamir. Da alcuni anni però il disprezzato Occidente ha iniziato ad occuparsi degli affari di Aladeen, e il Leader, per evitare la presenza di ispettori sul proprio territorio, accetta il consiglio di andare alle Nazioni Unite e fare un discorso rassicurante. Giunto a New York, e convinto ad evitare il rischio di attentati, il generale si fa sostituire da un sosia. Da questo momento la confusione cresce, le situazioni si aggrovigliano, gli equivoci si sommano agli equivoci. Aladeen arriva ad ammorbidire il consueto fervore dittatoriale, anche perchè innamoratosi della dolce Zoey. I due decidono di sposarsi, e tuttavia dopo tutto tornerà, forse, come prima.

Valutazione Pastorale

Con "Borat" (2007) e "Bruno", Sacha Baron Cohen ha imposto una figura di comico sboccato e senza regole, smodato e eccessivo, anche al di là del necessario. Oggi l'autore/attore non rinuncia a proporsi in modo come al solito provocatorio, ma il livello è più contenuto, e la storia, semplice nell'andamento, riesce a non restare schiacciata dal diluvio di beffe verbali e gestuali. Baron Cohen punta ancora su un copione 'sopra le righe', che pigia l'acceleratore sul politicamente scorretto. Si tratta di dire bene di ciò che comunemente è male, di far passare per giusto ciò che per (quasi) tutti non lo è, e, allo stesso tempo, di mettere alla berlina le 'conquiste' della società avanzata. Insomma la normalità dell'anormale, e la follia travestita da saggezzà. Aladden è un vero tiranno? E noi quale atteggiamento abbiamo verso il 'giusto' del vivere comune? E' satira feroce o morbida distanza? Si ride in molti passaggi, e certo Baron Cohen ha la capacità di prendere/prendersi in giro senza arrivare all'offesa gratuita. La sensazione però è che gli effetti debbano restare di corto respiro. Serpeggia una certa ambiguità che, dal punto di vista pastorale rende il film complesso e non privo di grossolanità (due sequenze: la prima con Zoey, l'aiuto alla donna partoriente).

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, tenendo conto che si tratta di una comicità forse non gradita a tutti. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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