IL DURO DEL ROAD HOUSE

Valutazione
Inaccettabile, Violento
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Rowdy Herrington
Durata
110'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
ROAD HOUSE
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
David Lee Henry, Hilary Henki David Lee Henry
Musiche
Michael Kamen
Montaggio
Frank J. Urioste, John F. Link

Sogg.: David Lee Henry - Scenegg.: David Lee Henry, Hilary Henki - Fotogr.: (scope/a colori) Dean Cundey - Mus.: Michael Kamen - Montagg.: Frank J. Urioste, John F. Link - Dur.: 110' - Produz.: Joel Silver - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Patrick Swayze (Dalton), Ben Gazzara (Brad Wesley), Kelly Lynch (Elizabeth), Kevin Tighe (Tilghman), Keith David (Ernie Bass), Kathleen Wilhoite (Carrie), "Sunshine" Parker (Emmet), Red West, Sam Elliot

Soggetto

nella cittadina americana di Jaspar, Tilghman proprietario del locale notturno "Double Deuce", disperato perché ogni sera nella sala succedono risse sanguinose con suppellettili in pezzi, spaccio di droga, ubriacature solenni, prostituzione, assume Dalton, un giovanotto sicuro di sè e abile nel dirigere locali notturni. Questi esperto in karaté e conoscitore della psicologia umana (è pure laureato in filosofia) prende le redini dei locale, licenzia tre inservienti disonesti e ammonisce gli altri a regolarsi in un certo modo. Ben presto il locale sembra rinascere ma la cosa non piace al boss della città, Brad Wesley, che sfrutta i negozianti del quartiere, riscuote salate tangenti e minaccia ritorsioni ai ribelli. Brad prende subito in antipatia Dalton anche perché questi si è rifiutato di lavorare per lui e piegarsi ai suoi voleri. Allora Brad manda i suoi scagnozzi nel locale di Tilghman ma Dalton con i suoi subalterni caccia gli intrusi rimanendo però ferito. All'ospedale conosce la dottoressa Elizabeth (ex fidanzata di Brad) con la quale simpatizza immediatamente. Brad intanto vuole avere il controllo della città, fa uccidere l'amico fidato di Dalton, Wade Garrett. Dalton, che fino ad ora aveva cercato di non raccogliere le provocazioni di Brad e aveva tentato di calmare i ricconi della zona stufi dei metodi del boss, si scatena e vuole eliminare Brad nonostante Elizabeth cerchi di dissuaderlo. Si reca nella villa dell'uomo: uccide uno ad uno i suoi scagnozzi e alla fine riesce ad atterrare anche lui ma non lo uccide: ci pensano alcuni negozianti della zona esasperati dalla sue angherie. Finalmente nella cittadina torna la pace: Dalton si dedica completamente ad Elizabeth e la polizia non può far altro che prendere atto della morte di un uomo autore di tanti misfatti ed ingiustizie.

Valutazione Pastorale

è un film tecnicamente ineccepibile con diverse sequenze d'azione ben riuscite piene di tensione e di suspence. È però una pellicola estremamente ed esasperatamente violenta che ripropone il cliché del western tradizionale in chiave moderna. Ma se il vecchio western non era affatto scuola di delitto, qui ci troviamo di fronte solo ad un turpiloquio senza tregua, a situazioni scabrose e feroci spesso gratuite non certamente positive. Se Dalton sembra all'inizio incorruttibile ed onesto, poi anche lui e più degli altri si fa coinvolgere dal giro diabolico e si scatena trasformandosi in una spietata macchina di morte. Penosa la recitazione del protagonista (Patrick Swayze) quasi ridicolo nella persistente fissità della sua espressione facciale (fa pensare ad una immutabile maschera di cera). Inoltre anche Gazzara appare decisamente fuori ruolo con quell'aria bonacciona e con quel sorrisetto mellifluo inconcepibili in un cinico boss della mala.

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