IL FIGLIO DELLA PANTERA ROSA

Valutazione
Inconsistente, Banalità
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
Blake Edwards
Durata
99'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
SON OF THE PINK PANTHER
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Blake Edwards, Madaline Sunshine, Steve Sunshine Basato sui personaggi creati da Maurice Richlin, Bla ke Edwards
Musiche
Henry Mancini
Montaggio
Robert Pergament

Sogg.: Basato sui personaggi creati da Maurice Richlin, Bla ke Edwards - Scenegg.: Blake Edwards, Madaline Sunshine, Steve Sunshine - Fotogr.: (scope/a colori) Dick Bush - Mus.: Henry Mancini - Montagg.: Robert Pergament - Dur.: 99' - Produz.: United Artists Productions

Interpreti e ruoli

Roberto Benigni (Jacques Gambrelli), Herbert Lom (Charles Dreyfus), Claudia Cardinale (Maria Gambrelli), Shabana Azmi (regina), Debrah Farentino (principessa Yasmin), Jennifer Edwards (Yussa), Robert Davi (Hans), Mark Schneider, Mike Starr, Kenny Spalding, Anton Rodgers, Burt Kwouk, Nicoletta Braschi, Amaron Ipale

Soggetto

sulla Costa Azzurra, la principessa araba Yasmin viene rapita da alcuni banditi che intendono ricattare lo sceicco suo padre, non solo per avere da lui 100 milioni di dollari, che sarebbe disposto a pagare, ma per farlo abdicare in favore del fratello Yussif. Comincia allora una difficile operazione di polizia, della quale prende il comando il commissario capo Charles Dreyfus, al quale viene dato come aiutante (dal suo collega locale, geloso di lui) il gendarme di seconda classe Jacques Gambrelli, distratto e pasticcione. Il giovane, che vive con la madre italiana Maria, è in realtà il figlio illegittimo del defunto e celebre commissario Jacques Clouseau, la cui memoria venera, pur ignorando che fosse suo padre, somigliandogli nel carattere e nell'amore per la musica. Frattanto Dreyfus conosce Maria, dalla quale è subito attratto, e la donna gli rivela di aver avuto il figlio da Clouseau, durante un breve incontro, e di essere decisa a comunicare la verità al giovane. Proprio allora i banditi fanno saltare con una bomba la casa dei Gambrelli, e Dreyfus finisce all'ospedale, dove gli viene ingessata una gamba. Intanto il capo dei banditi è stato ferito ad un braccio da Yasmin, ed i rapitori cercano un medico nello stesso nosocomio: qui Jacques trafugati borsa e camice di un medico, spacciandosi per dottore, viene portato al covo. Dopo aver visitato maldestramente il capo dei banditi, Jacques viene scoperto e recluso con la principessa, cui esterna, in modo alquanto eccentrico, la sua simpatia. I due, tentata invano la fuga, vengono separati: Yasmin viene trasferita in Medio Oriente, mentre Gambrelli viene messo su un'auto e spinto verso un burrone: ma un sasso provvidenziale lo sbalza fuori dall'auto e si salva. Dopo aver saputo dalla madre di essere il figlio di Clousseau, Gambrelli assume nome e vestiti del padre, e ritrovato il vecchio servo Kato, riesce a liberare la principessa, dopo aver rischiato la vita innumerevoli volte. Successivamente Maria e Dreyfus si sposano e alle loro nozze interviene Jacqueline, la sorella gemella di Jacques. Poi si svolge la cerimonia solenne, nella quale Yasmin conferisce al suo salvatore, che è stato nominato ispettore, un'onorificenza-premio.

Valutazione Pastorale

questo film di Blake Edwards, l'ennesimo della serie sulla "Pantera Rosa", dimostra una notevole stanchezza dell'estro dell'autore, e la perdita di gran parte del suo brillante umorismo.Si tratta infatti di un tentativo mal assortito di riesumare le vecchie gag cui conferiva debito lustro e godibilità la formidabile maschera del compianto Peter Sellers, coniugandole con la vitalità debordante e guitta di Benigni. Qui, lontano dalle becerate e dalle sghignazzate abituali, l'attore è imbranato, allucinato e pasticcione, senza, tuttavia, riuscire a divertire veramente. E, questo, malgrado il ricorso ai moduli comici dei fratelli Marx, qui indebitamente citati nella scena all'ospedale, dove la televisione mostra le immagini di "Un giorno alle corse" mentre gli attori mimano sul set ciò che avviene sul piccolo schermo. Tutto sopra le righe; in effetti una farsa comunque scipita, confusa e piena di insulsaggini e stucchevolezze: c'è da chiedersi che cosa di valido riesca a reperire lo spettatore in un copione così insulso, infarcito di tanta banalità.

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