IL FIGLIO DELL’ALTRA

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Famiglia, Famiglia - genitori figli, Libertà, Politica-Società, Storia, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Lorraine Lévy
Durata
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Le fils de l'Autre
Distribuzione
Teodora Film, Spazio Cinema
Soggetto e Sceneggiatura
Nathalie Saugeon, Lorraine Lévy, Noam Fitoussi Noam Fitoussi
Musiche
Dhafer Youssef
Montaggio
Sylvie Gadmer

Orig.: Francia (2012) - Sogg.: Noam Fitoussi - Scenegg.: Nathalie Saugeon, Lorraine Lévy, Noam Fitoussi - Fotogr:(Panoramica/a colori): Emmanuel Sover - Mus.: Dhafer Youssef - Montagg.: Sylvie Gadmer - Dur.:105' - Produz.: Rapsodie Production.

Interpreti e ruoli

Emmanuelle Devos (Orith), Pascal Elbé (Alon), Jules Sitruk (Joseph), Mehdi Dehbi (Yacine), Areen Omari (Leila), Khalifa Natour (Said), Diana Zriek (Amina), Mahmud Shalaby (Bilal), Marie Wisselmann (Keren), Bruno Podalydès (David), Ezra Dagan (rabbino), Tomer Ofner (Ilan), Noa Manor (Ethel), Shira Naor . (Lisa)

Soggetto

Convocata dal medico, Orith riceve un'inattesa notizia: Joseph non è il vero figlio, scambiato per errore alla nascita con Yacine. Il marito di Orith è un alto ufficiale dell' esercito, e Joseph è in procinto di partire per il servizio militare, preso in giro dai coetanei proprio per questa parentela. Yacine è cresciuto in una famiglia palestinese in Cisgiordania. Con la necessaria prudenza i due ragazzi vengono informati: all'improvviso tutto cambia, non solo nelle loro vite ma anche in quelle dei genitori e delle rispettive famiglie. Si tratta in pratica di ricominciare tutto daccapo: convinzioni, valori, modi di fare, rapporti sociali e amicizie. La ricostruzione di una identuità richiede ad ogni songolo componente capacità, pazienza, coraggio per andare oltre le divisioni e guardare verso il futuro.

Valutazione Pastorale

Al terzo titolo, Lorraine Lévy, ebrea francese, si butta a capofitto in un tema sull'orlo di non pochi rischi narrativi: naturalmente storici, politici, generazionali, tra retorica, prevedibilità, correttezza istituzionale. Va detto che il copione corre pulito, lucido, essenziale, capace di misurarsi lungo una dialettica efficace, mai banale o scontata. Sono in primo piano problemi così importanti, seri e profondi da lasciare campo aperto alla discussione senza l'incombere di zavorre ideologiche o di giudizi pretestuosi. Preminente resta l'obiettivo di comporre un efficace invito al rispetto reciproco, alla comprensione, al dialogo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni, anche in contesti didattici, come avvio alla riflessione sui temi di grande attualità che propone.

Le altre valutazioni

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