IL FRATELLO MINORE

Valutazione
Inconsistente, banalità
Tematica
Amicizia, Famiglia - fratelli sorelle, Lavoro
Genere
Commedia
Regia
Stefano Gigli
Durata
105'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Fabio Di Ranno con la collaborazione di Andrea Golino e Stefano Gigli Fabio Di Ranno
Musiche
Francesco Di Luca, Alessandro Forti
Montaggio
Nicola Barnaba

Orig.: Italia (1999) - Sogg.: Fabio Di Ranno - Scenegg.: Fabio Di Ranno con la collaborazione di Andrea Golino e Stefano Gigli - Fotogr.(Panoramica/a colori): Giuseppe Tinelli . Mus.: Francesco Di Luca, Alessandro Forti - Montagg.: Nicola Barnaba - Dur.: 105' - Produz.: Edwige e Edwin Fenech per Immagine e Cinema.

Interpreti e ruoli

Andrea Golino (Michele Moretti), Paolo Sassanelli (Niccolò Moretti), Eleonora Ivone (Anna), Ettore Riccobono (Francone), Giovanni Caravaglio (Giovanni), Eleonora Massari (Angelica), Augusto Zucchi (Porta), Fabio Traversa (Mirko), Giuliano Ghiselli (portiere), Ray Lovelock (padre di Anna), Fioretta Mari . (madre di Giovanni)

Soggetto

A trent'anni Michele Moretti, aspirante regista cinematografico, è disoccupato e abita con il fratello maggiore Niccolò che lo coinvolge nel proprio lavoro di rappresentante di materassi. Michele é molto legato ad alcuni amici: Giovanni, il dirimpettaio, che vive con la madre, da cui dipende in tutto e per tutto; Francone, timido e impacciato, cui, in cambio di un prestito per la spesa, dà una mano nelle conquiste femminili. Michele conosce Anna, una ragazza che vende i propri disegni ai semafori sul lungotevere, se ne innamora e cerca di rivederla. Poi ottiene un colloquio presso una TV privata. Per impressionare il direttore gli fa credere di essere il fratello minore di Nanni Moretti, viene assunto e subito utilizzato come testimonial per una televendita. Anche ad Anna dice di questa parentela, e con lei un giorno va in una villa a Fregene che dovrebbe essere del famoso regista ma è in realtà dei genitori di Francone. Quest'ultimo ha conquistato la collega di lavoro che da tempo inseguiva ma l'ha poi lasciata, ed ora cambia ragazza con facilità. Michele propone al network di realizzare un corto, in cui lui é il fratello minore di Moretti inetto e invidioso. L'idea piace ma il direttore muore poco dopo. Niccolò intanto parte per lavoro per Amsterdam. Anna, scoperto l'inganno, lascia Michele che chiede ai due amici fidati di andare a vivere insieme. Un anno dopo, fatta la pace, Michele ed Anna affittano un appartamento insieme. Niccolò, tornato a casa, vive con i due amici del fratello e torna al lavoro con i materassi. Michele però nel frattempo é diventato scrittore: il suo primo libro, dal titolo "Il fratello minore" é un grande successo e gli apre le porte di una promettente carriera.

Valutazione Pastorale

Il regista Stefano Gigli proviene da una decennale e variegata attività televisiva (programmi sportivi, special, videoclip musicali). Nel 1996 "Il fratello minore", cortometraggio, ha vinto il primo premio alla Mostra del Cinema di Venezia. Da quel corto deriva questo titolo che segna l'esordio di Gigli nel lungometraggio a soggetto. Si può convenire sul fatto che l'idea di fondo é indovinata: un equivoco come pretesto per scatenare una serie di reazioni e mettere in luce caratteri e situazioni. Ben poco di questo purtroppo accade. Il film galleggia con toni via via sempre più stentati su un'andatura incerta, su dialoghi frammentari, sulla sostanziale incapacità di dare vita a personaggi 'autentici': si resta attaccati alla macchietta, agli assolo da cabaret, alla gestualità da folklore. Il risultato finale é, come per tanto cinema esordiente italiano, quello di un racconto dal respiro corto: il ritratto generazionale del trentenne italiano che non vuole crescere ormai non regge più. Il clima da fuga dalle responsabilità è ancora meno convincente. Dal punto di vista pastorale, ne esce un prodotto del quale sembra più opportuno mettere in evidenza il tratto dominante: l'inconsistenza, con il contorno di non poche banalità. UTILIZZAZIONE: sostanzialmente irrisolto, il film può essere utilizzato, in rassegne e occasioni mirate, per il suo proporsi come specchio di una fascia giovanile italiana fine Novecento.

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