IL GIARDINO DI CEMENTO

Valutazione
Inaccettabile, Malsano
Tematica
Giovani
Genere
Drammatico
Regia
Andrew Birkin
Durata
99'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
THE CEMENT GARDEN
Distribuzione
Artimm
Soggetto e Sceneggiatura
Andrew Birkin Basato sul libro di Ian Mc Ewan
Musiche
Edward Shearmur
Montaggio
Toby Tremlett

Sogg.: Basato sul libro di Ian Mc Ewan - Scenegg.: Andrew Birkin - Fotogr.: (panoramica/a colori) Stephen Blackman - Mus.: Edward Shearmur - Montagg.: Toby Tremlett - Dur.: 99' - Produz.: Bee Gilbert, Ene Vanaveski - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Andrew Robertson (Jack), Charlotte Gainsbourg (Julie), Alice Coulthard (Sue), Ned Birkin (Tom), Sinead Cusack (Madre), Hanns Zischler (Padre), Jochen Horst (Derek), Gareth Brown, William Hootkins, Dick Flockhart, Mike Clark

Soggetto

morto il padre d'infarto mentre lavorava in giardino, i figli Julie, Jack, Sue e Tom affrontano la vita con una madre ammalata che poco dopo anche lei muore. Per non finire in un istituto, Jack e Julie seppelliscono la madre in cantina, ricoprendola col cemento comprato a suo tempo dal padre per i lavori di giardinaggio. Mentre Jack, che legge avidamente un libro di fantascienza regalatogli per i suoi 16 anni dalla piccola Sue, continua a masturbarsi, Julie assume le redini della casa, critica e pungola il pigro Jack e tenta di mantenere, con Sue e Tom una parvenza dell'ordine instaurato dai genitori. Il piccolo Tom vorrebbe essere invece una bambina, e le sorelle lo truccano, cosicchè il piccolo, giocando con un amichetto, può rivestire il ruolo di Julie, mentre l'altro imita Jack. Quando il giovane Derek, che possiede una spider rossa, inizia ad uscire con Julie, Jack ne è geloso, perchè è da tempo attratto dalla sorella, anche se tutto finora si è limitato a sottili provocazioni reciproche. Derek, invitato a pranzo, viene attaccato verbalmente da Jack, ma con molta pacatezza smussa l'aggressività del ragazzo. Successivamente, a Derek insospettito dal cattivo odore che proviene dalla cantina, Jack afferma trattarsi del suo cane, Cosmo, e gli altri appoggiano la sua menzogna. Poi Derek cerca di fare amicizia con Jack, che gli prospetta come naturale il comportamento del piccolo Tom, accanto al quale si stende nudo perchè il piccolo non prende sonno: Jack lo calma con una vecchia filastrocca di famiglia e gli si addormenta accanto. Così li sorprende Julie, che confida a Jack di non esser mai stata con Derek. Questi poco dopo li sorprende durante un amplesso incestuoso, orchestrato dalla ragazza: Julie dice a Derek che la cosa dura da anni, ed il fratello annuisce, complice. Disgustato, Derek si allontana. La luce di un'auto della polizia, avvertita evidentemente da Derek, illumina i corpi adolescenti dei due ragazzi, che si confidano di trovare la soluzione raggiunta molto naturale, ma forse destinata ad essere interrotta dagli altri.

Valutazione Pastorale

una luce livida ed ossessiva sembra illuminare le esistenze di questa tipica famiglia britannica, che la scomparsa dei genitori trascina ineluttabilmente verso la parodistica e malsana contraffazione di uno schema familiare che niente sembra poter spezzare e che tende, diabolicamente, ed a dispetto di qualsiasi pudore e buon senso, a ricostituirsi. Storia maniacale e malata, percorsa da una tensione erotica e pruriginosa che, affiorante dapprima a sprazzi, sfocia poi nella insistita, morbosa scena finale. Raramente è dato di vedere sullo schermo parabola così compiaciuta della degradazione di giovani esistenze: non un brivido di coscienza, non un ripensamento, non un barlume di pietà si affaccia su questi terribili orfani britannici: solo la filastrocca dell'omino del sonno, che il piccolo Tom prima chiede alla madre, poi a Julie ed infine a Jack, sembra costituire l'eredità culturale col passato, ed in realtà non è che un'eco beffarda di un mondo infantile ormai corrotto, che lega le vecchie generazioni con le nuove. Storia atroce, malsana, ossessiva e claustrofobica, che non può che essere respinta sotto ogni punto di vista. La regìa sottolinea gli aspetti più morbosi della vicenda con compiaciuta partecipazione.

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