IL GIOCO DEI RUBINI

Valutazione
Accettabile-riserve, Problematico, dibattiti
Tematica
Donna, Matrimonio - coppia, Rapporto tra culture, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Boaz Yakin
Durata
117'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
A price above rubies
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Musiche
Lesley Barber
Montaggio
Arthur Coburn

Orig.: Stati Uniti (1998) - Sogg. e scenegg.: Boaz Yakin - Fotogr.(Panoramica/ a colori): Adam Holender - Mus.: Lesley Barber - Montagg.: Arthur Coburn - Dur.: 117' - Produz.: Lawrence Bender, John Penotti.

Interpreti e ruoli

Renee Zellweger (Sonia), Christopher Ecclestone (Sender), Glenn Fitzgerald (Mendel), Allen Payne (Ramon), Julianna Margulies (Rachel), Kathleen Chalfant (donna mendicante), Edie Falco (Feiga), John Randolph (Rebbe), Peter Jacobson (Schmuel), Shelton Dane . (Yossi)

Soggetto

In una zona ben precisa di New York vive una comunità ebraica ortodossa tanto integrata con la città dal punto di vista economico quanto appartata sul versante sociale e pubblico: la vita quotidiana infatti ruota tutta intorno alla lettura e alla meditazione dei testi sacri ed é scandita dalla preghiera e dalle funzioni religiose dettate dal rabbino.Qui Sonia si sposa con Mendel, ha un bambino ma ben presto la totale devozione del marito per i riti tradizionali la fa sentire limitata, chiusa, quasi prigioniera. Sonia accetta di lavorare nella gioielleria del cognato, si mostra abile ed efficiente fino a suscitare invidie e gelosie. La sua esuberanza finisce con l'infastidire anche il marito, preoccupato soprattutto di mantenere le apparenze. Sonia tuttavia non indietreggia, frequenta un ragazzo nel quale ha individuato doti d'artista, lo stimola a migliorarsi. Ma queste frequentazioni sono mal viste, la famiglia le scopre, Sonia viene condannata come donna immorale, privata del figlio e cacciata di casa. Sonia tuttavia lotta contro questa ingiustizia, finché il marito riuscirà a perdonarla: ma ognuno continua da solo per la propria strada.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film efficace e intelligente. Il titolo fa riferimento ai gioielli, il cui commercio rappresenta per la comunità il lavoro e la ricchezza, e ai giochi che vi si scatenano intorno, al prezzo da pagare per il loro possesso a confronto con quello che vale una vita più equilibrata e dignitosa. Il film offre poi l'opportunità di entrare a contatto diretto con una comunità ebraica rigida e intransigente: dalla abitudini, dalle tradizioni, dal modo di concepire i rapporti familiari e quelli uomo-donna nasce uno stridore forte, che aumenta perché intorno ai protagonisti si muove New York, la grande mela, la metropoli più frenetica, cosmopolita e multiculturale del mondo. Un ritratto vivo e coinvolgente che, nello svolgimento e nelle conclusioni,assume un deciso tono di denuncia e, al tempo stesso, é occasione di conoscenza, di riflessione e di utile confronto. Dal punto di vista pastorale, il film,salvo qualche piccola sbavatura che suggerisce riserve, é da valutare come accettabile e da indicare per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare utilmente in occasioni mirate, come spunto per riflessioni di grande attualità.

Le altre valutazioni

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