IL GRANDE MATCH

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Avventura, Rapporto tra culture, Sport
Genere
Commedia
Regia
Gerardo Olivares
Durata
80'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Germania, Spagna
Titolo Originale
La gran final
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Chema Rodriguez Gerardo Olivares
Musiche
Martin Meissonier
Montaggio
Rori Sainz De Rozas

Orig.: Spagna/Germania (2006) - Sogg.: Gerardo Olivares - Scenegg.: Chema Rodriguez - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gerardo Olivares - Mus.: Martin Meissonier - Montagg.: Rori Sainz De Rozas - Dur.: 80' - Produz.: José Maria Morales.

Soggetto

Una famiglia di nomadi della Mongolia, una carovana di Tuareg nel Sahara nigeriano, un gruppo di Indio nell'Amazzonia. All'interno di queste tre situazioni tra loro geograficamente lontanissime, ad un certo punto senza saperlo si presenta una esigenza comune: trovare un televisore per assistere in diretta alla finale dei Campionati Mondiali di calcio tra Brasile e Germania. I nomadi ci riescono quando arrivano nel loro rifugio stagionale, e tuttavia si trovano a dover ospitare un ufficiale russo con i suoi soldati. I Tuareg hanno il televisore ma per poterlo utilizzare devono arrivare in un punto di attacco della corrente e così si aggregano ad un camion strapieno di altre persone. Gli Indio hanno l'apparecchio però in condizioni molto precarie, così si trasferiscono prima alla missione dove però il prete statunitense guarda il baseball, poi alla segheria dove riescono a vedere il resto della partita. Il Brasile vince 2-0 e alla fine l'operaio bianco e l'indio, felicissimi, si dannno appuntamento all'edizione successiva del 2006. Anche i Mongoli esultano, mentre Russi e Nigeriani sono molto delusi.

Valutazione Pastorale

Sul tema, certamente attuale e concreto, della globalizzazione delle informazioni, della televisione che elimina le barriere ma anche appiattisce, della attenzione per uno stesso avvenimento da parte di popoli diversissimi per cultura e tradizioni; su questo e altre sfumature similari il regista spagnolo Olivares costruisce una storiella innocua e leggerina. Tutto si svolge con simpatia, con un'allegra voglia di ironizzare, mettere un po' alla berlina (i russi ci tagliano la corrente!...), senza essere mai veramente cattivi né offensivi. Non è dunque un copione di denuncia, ma piuttosto una favoletta aggraziata che sogna un mondo bello e (forse) possibile. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e certamente semplice. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e, successivamente, come prodotto svelto e di facile fruizione sul rapporto cinema/calcio e calcio/televisione.

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