IL MIO PIEDE SINISTRO *

Valutazione
Accettabile, Realistico
Tematica
Disabilità
Genere
Drammatico
Regia
Jim Sheridan
Durata
106'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
MY LEFT FOOT
Distribuzione
Academy
Soggetto e Sceneggiatura
Shane Connaughton, Jim Sheridan tratto dal romanzo "My Left Foot" di Christy Brown
Musiche
Elmer Bernstein
Montaggio
J. Patrick Ovfener

Sogg.: tratto dal romanzo "My Left Foot" di Christy Brown - Scenegg.: Shane Connaughton, Jim Sheridan - Fotogr.: (normale/a colori) Jack Conroy - Mus.: Elmer Bernstein - Montagg.: J. Patrick Ovfener - Dur.: 106' - Prod. Noel Pearson

Interpreti e ruoli

Daniel Day-Lewis (Christy Brown), Ray Mc Anally (Mr. Brown), Brenda Fricker (Mrs. Brown), Fiona Shaw (Dr. Eileen Core), Hugh O'Conor (Joung Christy Brown), Adorian Dunbar (Peter), Ruth Mc Gabe (Mary), Alison Whelan (Sheila), Cyril Cusack.

Soggetto

a Dublino nel 1932, Christy Brown, appena nato, è vittima di una paralisi che gli impedisce di parlare e di muoversi: i medici al riguardo esternano pessimistiche previsioni sulla possibilità di sopravvivenza di Christy che, malgrado questo handicap, viene ben accettato da tutta la numerosa ma povera famiglia composta dal padre muratore, dalla madre casalinga e da dodici fratelli. Con il trascorrere degli anni Christy sorprende i familiari per i suoi tentativi di comunicare con il piede sinistro, tramite il quale riesce a scrivere alcune parole e a dipingere. Successivamente a diciassette anni gli viene offerta l'occasione di essere curato dalla dottoressa Eileen Cole: con l'intervento di questa specialista Christy compie consistenti progressi che gli consentono di ottenere un notevole successo come pittore. Dopo un folle tentativo di suicidio provocato dal matrimonio del suo amico Peter con Eileen della quale si era perdutamente innamorato, Christy scrive la sua autobiografia che viene pubblicata: entusiasta di questo libro l'infermiera Mary Carr accetta di sposarlo.

Valutazione Pastorale

nel film la penosa e triste esistenza del protagonista e la sua ammirevole forza di carattere sono rievocate con quella umanissima solidarietà che è dovuta agli handicappati e ai loro familiari. Alcune lungaggini e qualche caduta di tono non inficiano la sua validità. Efficace l'interpretazione.

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