IL PADRE DELLA SPOSA 2 *

Valutazione
Accettabile, Brillante
Tematica
Famiglia - genitori figli
Genere
Commedia
Regia
Charles Shyer
Durata
108'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
FATHER OF THE BRIDE PART II
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Nancy Meyers, Charles Shyer ispirato ai personaggi creati da Frances Goodrich e Albert Hackett
Musiche
Alan Silvestri
Montaggio
Stephen A. Rotter

Sogg.: ispirato ai personaggi creati da Frances Goodrich e Albert Hackett - Scenegg.: Nancy Meyers, Charles Shyer - Fotogr.: (normale / a colori) William A. Fraker - Mus.: Alan Silvestri - Montagg.: Stephen A. Rotter - Dur.: 108' - Produz.: Nancy Meyers

Interpreti e ruoli

Steve Martin (George Banks), Diane Keaton (Nina Banks), Mar-tin Short (Frank Eggelhoffer), Kimberly Williams (Annie Banks-Mac Ken-zie), George Newbern (Bryan Mac Kenzie), Kieran Culkin (Matty Banks), Jane Adams (Megan Eisenberg), B.D.Wong, Peter Michael Goetz, Kate Mc Gregor Stewart, Eugene Levy

Soggetto

La vita scorre tranquilla per George Banks, ormai rassegnato ad aver "perso" la figlia adorata, sposa felice "dell'usurpatore" Bryan Mac Ken-zie. Scosso dalla notizia che la figlia Annie lo sta per rendere nonno, in un trasporto di giovanilismo si tinge i capelli, rifiuta una scappatella al semaforo con una disinvolta guidatrice, ed invece si concede una scappatella domesti-ca (visto che il figlio adolescente Matty è fuori casa) con la moglie Nina. Poi decide per un rinnovamento totale e vende la casa ad un arabo, che gli offre una sostanziosa quantità di denaro se la libera entro dieci giorni. Con Nina si trasferisce dai genitori del genero, con il problema dei due cani doberman con i quali non ha un rapporto idilliaco e che lo costringono a dormire sul pavimento. Ma il destino gli prepara un duplice agguato: la figlia di Annie aspetta un bambino, il che lo pone davanti al problema di sentirsi nonno; anche Nina aspetta un pargolo, e così avrà un figlio ed un nipotino della stes-sa età. Mentre Nina è felice, George dà segni di insofferenza, tanto che la moglie lo allontana costringendolo a farsi ospitare dalla figlia. In una crisi di nostalgia per la vecchia casa, che l'arabo vuol demolire, la ricompra, e fa pace con la moglie offrendole la recuperata magione. Le due puerpere vi si installano, e il tuttofare Frank Eggelhoffer già organizzatore del matrimonio di Annie, arreda la camera del nascituro. I due parti devono avvenire quasi contemporaneamente, e George, sempre pronto ad intervenire, incapace di dormire e sfinito dai continui falsi allarmi di Annie, viene impasticcato da Frank proprio nel momento cruciale, e così il bizzaro ma generoso factotum deve trascinarlo per i piedi fino all'automobile e guidarla con qualche rischio fino all'ospedale, dove i lieti eventi sono pilotati dalla giovane ed efficiente dottoressa Megan Eisenberg invece del ginecologo di famiglia, con grande sconcerto iniziale di George che poi si arrende dinanzi all'efficienza della giovane. Il nipotino è un bel maschietto e una nuova figlia si affianca così alla figlia Annie, che dovrà seguire però il marito a Boston. George si conso-la pensando a quando giocherà a basket con la piccola nel campetto dietro casa.

Valutazione Pastorale

Commedia garbata e intelligente che conferma la vena ironica di Charles Shyer e la presenza scenica di Steve Martin, attore completo e di simpatia immediata, capace di essere brillante e sentimentale in modo credibile e spontaneo. Diane Keaton affianca egregiamente il part-ner con la grazia della donna adulta, saggia ed affettuosa, che conosce il suo uomo e sa come prenderlo e come prevederne le spassose bizze. Mentre i familiari contribuiscono alla credibilità del quadro, i personaggi di contorno, specie il fantasioso arredatore-manager Frank Eggelhoffer, sono forse un po' caricati per conferire ulteriore tono brillante alla commedia, e non ce n'era bisogno. Non ci sono volgarità; sequenze o aspetti scivolosi o ambigui ven-gono contenuti sempre nei limiti del buongusto, e le note positive sono ovvie: in una società come quella americana dove le famiglie sono spesso una lunga catena di disgregazioni di nuclei, scomposti e ricomposti, grazie all'aiuto disinvolto del divorzio, un nucleo solido ed affiatato che sfida gli anni come quello dei Banks non può che suscitare effetti positivi.

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