IL PATRIOTA

Valutazione
Accettabile-riserve, ambiguità
Tematica
Guerra, Libertà, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Roland Emmerich
Durata
158'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The patriot
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Musiche
John Williams
Montaggio
David Brenner

Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg. e scenegg.: Robert Rodat - Fotogr.(Scope/a colori): Caleb Deschanel - Mus.: John Williams - Montagg.: David Brenner - Dur.: 158' - Produz.: Mark Gordon e Gary Levinsohn.

Interpreti e ruoli

Mel Gibson (Benjamin Martin), Heath Ledger (Gabriel Martin), Joely Richardson (Charlotte Selton), Jason Isaacs (colonnello Tavington), Chris Cooper (colonnello Burwell), Tcheky Karyo (Jean Villeneuve), Rene Auberjonois (reverendo Oliver), Lisa Brenner (Anne Howard), Tom Wilkinson (generale Cornwallis), Donal Logue (Dan Scott)

Soggetto

Carolina del Sud, 1776. Reduce dal conflitto tra francesi e indiani, Benjamin Martin ha deciso di rinunciare alla guerra per dedicarsi alla famiglia. Pur essendosi segnalato come soldato scaltro e feroce, vuole ormai cominciare una tranquilla vita da agricoltore e prendersi cura dei sette figli, soprattutto dopo la morte della moglie. Un altro conflitto, questa volta con l'Inghilterra, é tuttavia nell'aria. Richiesto di mettersi nuovamente a disposizione, Benjamin rifiuta, affermando di volersi dedicare solo alla famiglia. Gabriel, il figlio maggiore, non condivide l'opinione del padre. Le notizie di combattimenti sono sempre più frequenti, la guerra si avvicina, la causa per cui si vuole combattere é giusta, e Gabriel si unisce ai combattenti. Benjamin si impone di restare ancora fermo. Finché gli inglesi, capeggiati dal colonnello Tavington, arrivano nel suo villaggio, minacciano la sua casa e la sua famiglia. Allora capisce che è arrivato il momento di riprendere la armi e di schierarsi accanto al figlio. Parte, rimane lontano, la figlia più piccola comincia ad odiarlo e, quando lo vede, non parla. Intanto Gabriel e Patricia, una ragazza del paese, si sposano. Ma Gabriel é costretto ad allontanarsi di nuovo e, mentre il reparto è lontano, arriva Tavington, fa bruciare la chiesa con gli abitanti dentro in preghiera: al ritorno,i soldati di Benjamin li trovano tutti morti. Si lanciano alla caccia, si scontrano, e Tavington uccide Gabriel. Gli eserciti si separano per preparare la battaglia decisiva. Benjanim è alla testa delle sue truppe. Dopo scontri cruenti, gli inglesi si ritirano e l'esercito americano ottiene la vittoria. Benjamin torna di nuovo a casa. C'è tutto da ricostruire, ma la fiducia nel futuro non manca.

Valutazione Pastorale

Il quadro storico di fondo, come si sa, è autentico. Dice il produttore: "Abbiamo cercato di riprodurre fedelmente eventi realmente accaduti durante la guerra d'indipendenza americana, anche se probabilmente essi non accaddero esattamente nello stesso modo o nello stesso posto. In generale però tutto quello che avviene nel film può essere ricondotto ad accadimenti reali della guerra d'indipendenza". Detto questo a proposito del rapporto realtà/finzione (sempre delicato quando c'é di mezzo la Storia), c'é da aggiungere qualcosa su quello che é il tema conduttore del film: ci sono motivazioni giuste per scatenare una guerra? Il copione dice di sì, allorquando a fronte della guerra si situano i concetti di famiglia, libertà, felicità minacciati da qualcuno che vuole imporre la propria forza e il proprio dominio. Benjamin, che voleva cambiare vita, impugna di nuovo il fucile quando la battaglia per l'indipendenza della Patria diventa tutt'uno con quella per la difesa della famiglia: la Patria cresce e prospera, quando la famiglia é in grado di lavorare, costruire, operare. Quando tutto questo é minacciato, la violenza é un modo per risolvere i conflitti che si creano? Certo ci sono le abitudini del tempo, tante crudezze sul piano visivo ed un tono epico che rimanda al genere patriottistico americano con l'eroe che sventola la bandiera. Ma non c'è compiacimento e alla fine il film condanna le malvagità. Tuttavia é doveroso riaffermare che in un'ottica cristiana il ricorso alla guerra é sempre e comunque da condannare. Per questo, dal punto di vista pastorale, accanto ad una generale positività della vicenda, é opportuno segnalare alcune riserve, per l'ambiguità che può derivare dall'eccessiva esposizione di violenza, di odio, di ricerca di vendetta. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori. Da recuperare per introdurre argomenti legati al tema della guerra.

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