IL PRIMO INCARICO

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia, Lavoro, Matrimonio - coppia, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Giorgia Cecere
Durata
90'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Teodora Film
Soggetto e Sceneggiatura
Giorgia Cecere, Li Xiang Yang, Pierpaolo Pirone Giorgia Cecere
Musiche
Donatello Pisanello
Montaggio
Annalisa Forgione

Orig.: Italia (2010) - Sogg.: Giorgia Cecere - Scenegg.: Giorgia Cecere, Li Xiang Yang, Pierpaolo Pirone - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gianni Troilo - Mus.: Donatello Pisanello - Montagg.: Annalisa Forgione - Dur.: 90' - Produz.: Donatella Botti per BiancaFilm in collaborazione con RAI Cinema.

Interpreti e ruoli

Isabella Ragonese (Nena), Francesco Chiarello (Giovanni), Alberto Boll (Francesco), Miriana Protopapa (sorella di Nena), Rita Schirinzi (madre di Nena), Bianca Maria Stea Lindholm (donna Carla), Vigea Bechis Boll (Cristiana), Antonio Fumarola (Domenico), Antonia Cecere . (zia Vincenza)

Soggetto

Anno 1953. La giovane Nena lascia famiglia e fidanzato per trasferisce in un paesino della Puglia dove assumerà il primo incaric o di maestra di scuola. Ad accoglierla trova una realtà ostile, quasi arcaica, dove è difficile intergrarsi. Nena supera momenti delicati, e quando viene a sapere che il suo fidanzato frequenta un'altra donna, si lascia andare al rapporto con un coetaneo del luogo. Finsce che i due, scoperti, devono sposarsi. La vita matrimoniale va avanti tra incomprensioni e indifferenza, ma a poco a poco Nena riesce a cambiare la situazione.

Valutazione Pastorale

"Il fatto che il film -dice Giorgia Cecere- sia ambientato in un tempo lontano mi ha offerto l'occasione per una ricerca di valore visivo che sentivo necessaria: volevo ricreare un mondo che fosse bello e curioso da guardare, e raccontare l'avventura di questa giovane donna che con fatica e meraviglia scopre ciò che davvero vuole nella vita. Tutte noi siamo state almeno una volta Nena...". C'è molta qualità nel modo preciso ma per niente didascalico con cui l'esordiente Cecere ricostruisce uno spicchio di profonda provincia meridionale dell'Italia all'inizio dei '50. Un ambiente che diventa coprotagonista presente e forte, in grado di spingere la maestra a scelte importanti. Ci sono anche affetto e partecipazione, non scontati ma diluiti nelle scansioni esitenziali di una quotidianità emotivamente piena. Il diagramma dei sentimenti di Nena è reso più vero da una regia che sceglie di sottrarre più che aggiungere, un raccontare asciutto, immediato, diretto, senza dettagli inutili. Il momento storico difficile, il succedersi di gioia, dolore, delusioni, la voglia di reagire di Nena compongono un bel ritratto, che coinvolge e fa tornare a ripensare ad anni lontani sui quali si è costruito il futuro in cui ora viviamo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per avviare riflessioni sui molti temi che suggerisce (donna, lavoro, Italia primi anni '50 del secolo scorso, matrominio...).

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