Il processo ai Chicago 7

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Giustizia, Politica-Società, Potere, Razzismo, Storia, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Aaron Sorkin
Durata
129'
Anno di uscita
2020
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Trial of the Chicago 7
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Aaron Sorkin, Brett Morgen
Fotografia
Janusz Kaminski
Musiche
Daniel Pemberton
Montaggio
Michael Kahn
Produzione
Steven Spielberg, Laurie MacDonald, Walter F. Parkes, Marc Platt, Aaron Sorkin

Il film è visibile su Netflix

Interpreti e ruoli

Sacha Baron Cohen (Abbie Hoffman), Joseph Gordon-Levitt (Richard Schultz), Frank Langella (Il giudice), Eddie Redmayne (Tom Hayden), Mark Rylance (William Kunstler), Jeremy Strong (Jerry Rubin), Michael Keaton (Ramsey Clark), John Carroll Lynch (David Dellinger), Alex Sharp (Rennie Davis)

Soggetto

Chicago 1968. Per protestare contro la guerra e avere maggiore visibilità mediatica alcuni gruppi della sinistra giovanile convergono nella città durante i lavori della convention dei democratici. I partecipanti si scontrano con le forze dell’ordine e 7 esponenti di loro vengono arrestati e processati.

Valutazione Pastorale

Aaron Sorkin, a cui dobbiamo la sceneggiatura dei pluripremiati “Steve Jobs” (2015) e “The Social Network” (2010), scrive e dirige “Il processo ai Chicago 7” per raccontare un episodio della recente storia americana: durante la convention democratica del 1968 a Chicago, alcuni gruppi giovanili della sinistra protestano contro la guerra in Vietnam. La Guardia nazionale interviene pesantemente e il centro viene messo a ferro e fuoco. Le indagini portano all’identificazione di 7 attivisti, contro i quali, dopo una prima archiviazione, viene aperto un processo al quale è indebitamente associato Bobby Searle, esponente del movimento Black Panters, che pure quel giorno era stato a Chicago solo per quattro ore. Forte di un cast di assoluto primordine – Mark Rylance, fra tutti, nel ruolo dell’avvocato difensore, Kuntsler, ma anche Eddie Redmayne, Frank Langella e Sacha Baron Cohen, Joseph Gordon-Levitt, Michael Keaton, per citarne alcuni – e di una sceneggiatura serrata e puntuale nelle argomentazioni giuridiche, ma anche provocatoria e a tratti perfino esilarante, il film è il racconto efficace di un passato che diventa prepotentemente attuale (con le dovute differenze), anche alla luce degli avvenimenti legati alle proteste contro il razzismo della primavera del 2020. La regia di Sorkin si muove sicura alternando sapientemente il dibattito in aula con immagini tratte da filmati di repertorio e accompagna lo spettatore alla conclusione della vicenda in un crescendo di partecipazione e indignazione. Temi in campo sono la difesa dei diritti civili, il valore della protesta pacifica, la denuncia verso le storture e i crimini di guerra (vibrante ed emozionante la scena in cui, in aula, si ricordano, uno ad uno, i soldati americani morti nella Guerra in Vietnam) e nel contempo il racconto della Storia, il valore della memoria che si apre a sguardi educativi. Dal punto di vista pastorale il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere riproposto in programmazione ordinaria. Nella visione da parte dei giovani è auspicabile la presenza di genitori o educatori per favorire la contestualizzazione e la comprensione della vicenda narrata.

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