IL PROFUMO DELLA NOTTE

Valutazione
Inaccettabile, Malsano
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Jordi Cadena
Durata
101'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Spagna
Titolo Originale
LA SENYORA
Distribuzione
I.I.F.
Soggetto e Sceneggiatura
Jordi Cadena
Musiche
J. M. Pagan
Montaggio
Amat Carreras

Sogg. e Scenegg.: Jordi Cadena - Fotogr.: (panoramica/a colori) Josè G. Galisteo - Mus.: J. M. Pagan - Montagg.: Amat Carreras - Dur.: 101' - Produz.: Virginia Films

Interpreti e ruoli

Silvia Tortosa (teresa), Luis Merlo, Hermann Bonnin, Fernando Guillemcuervo, Alfonso Guirraco, Lazaro Escorceller, Francina Aloy, Jorque Zurbano, Cristina Feliu

Soggetto

in Spagna, la ventiduenne Teresa è costretta dal dispotico padre a sposare don Nicola, un facoltoso cinquantasettenne, per salvare la famiglia dal disastro economico. Introdotta dopo le nozze dal marito nella fastosa dimora, si vede assegnare una camera separata, e viene trascurata per interminabili giornate. Quando finalmente don Nicola sembra ricordarsi di essere un marito, si limita a fare richiesta a Teresa di sottoporsi a una rudimentale inseminazione artificiale, avendo egli orrore di ogni contatto, al punto da dover portare i guanti giomo e notte e di farsi vestire e servire da un cameriere pure inguantato. Oppressa dalle pretese maniacali del marito, Teresa si invaghisce del fratello minore di lui, il "cadetto" -seminarista, anch'egli destinato dall'assurda legge del casato, volta a conservarne indiviso il patrimonio a una carriera non scelta e non voluta. Dopo la morte del marito, e annegato per un incauto tuffo nel fiume il cadetto, Teresa, ormai quarantenne, s'infatua morbosamente di un garzone di fattoria, residente per lavoro nella villa di campagna in cui si è trasferita. E quando il giovane decide di sposare una coetanea, Teresa glielo consente solo a condizione che continui ad esserle amante, promettendogli in cambio sicurezza economica.

Valutazione Pastorale

la premessa, tutt'altro che inverosimile, data l'epoca in cui la vicenda viene situata, (inizio '900) di un "matrinionio di convenienza" fra una ragazza poco più che ventenne e un maturo aristocratico in avanzate condizioni di putredine morale, da cui il film parte, e di una situazione che immediatamente si rivela disumana e drammatica a motivo delle assurde prestazioni a cui la protagonista viene costretta dall'insania morbosa del marito avrebbero potuto offrire a un regista sano ampie possibilità di approfondimento psicologico, e opportunità di porre in risalto tutta una serie di tragici contrasti di sicuro effetto. Nasce invece il dubbio che la mente maniacale sia proprio quella del regista, che indugia insopportabilmente e con malsano compiacimento sugli aspetti più perversi e degradanti della vicenda, invischiando cose e persone nella sua cinica visione di abiezione umana. Così, seppure l'impianto narrativo risulta ripetitivo e fiacco, appaiono sprecati anche l'ambientazione accurata, i costumi d'epoca, la suggestiva fotografia e la stessa recitazione della protagonista, che ha momenti espressivi intensi, ma che viene sacrificata al ruolo di essere abietto, irrimediabilmente plagiato dal cinismo perverso di cui è vittima.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV