IL RAGAZZO INVISIBILE

Valutazione
Consigliabile, semplice
Tematica
Adolescenza, Cinema nel cinema, Famiglia - genitori figli, Film per ragazzi, Metafore del nostro tempo
Genere
Fantastico
Regia
Gabriele Salvatores
Durata
100'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Francia, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
01 Distribution
Musiche
Ezio Bosso, Federico De' Robertis
Montaggio
Massimo Fiocchi

Orig.: Italia/Francia (2014) - Sogg. e scenegg.: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo - Fotogr.(Scope/a colori): Italo Petriccione - Mus.: Ezio Bosso, Federico De' Robertis - Montagg.: Massimo Fiocchi - Dur.: 100' - Produz.: Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori per Indigo Film con RAI Cinema in coproduzione con Babe Films e Faso Film.

Interpreti e ruoli

Ludovico Girardello (Michele), Valeria Golino (Giovanna), Fabrizio Bentivoglio (Basili), Christo Jivkov (Andreij), Noa Zatta (Stella), Assil Kandil (Candela), Filippo Valese (Martino), Enea Barozzi (Brando), Riccardo Gasparini (Ivan), Vernon Dobtcheff (Artiglio), Vilius Tumalavicius (Biondo), Vincenzo Zampa (Minnella), Diana Hobel (prof.ssa Siani), Ksenia Rappoport (Yelena)

Soggetto

Residente in una città di mare, Michele, 13 anni, ha rapporti conflittuali con alcuni comopagni di scuola, e non riesce ad attirare l'attenzione di Stella, la ragazza della classe che soprattutto preferisce. Irritato e deciso a cambiare la situazione, un giorno entra in un negozio di abiti dove un commesso cinese, alla richiesta di un costume per una festa, gli propone una sorta di vecchia tuta. Tornato a casa, Michele la indossa, non la sente bene addosso, vorrebbe acquistare super poteri, si scoraggia fino al pianto. Quando si riprende, si toglie il vestito e non vede più se stesso allo specchio. E' diventato invisibile. Si tratta di una situazione talmente imprevista da generare conseguenze folli e inspiegabili. La più importante, la scoperta di essere un figlio adottivo. Giovanna, poliziotta, non é la sua mamma; quella vera la scoprirà dopo molte peripezie...

Valutazione Pastorale

Un precedente lo ricorda Salvatores stesso: "Devo aver detto, dopo 'Nirvana', che mi sarebbe piaciuto girare l'invisibile. Non credevo che mi sarei preso così alla lettera". Qualche precedente c'è anche in 'Io non ho paura' (2002), dove un bambino si nasconde e sparisce agli occhi di tutti. Qui, ora, il genere è affrontato in modo scoperto ma diretto. E bisogna ridare la parola all'autore: "C'é una strada italiana al fantasy? Si possono scrivere storie che interessino generazioni diverse, genitori e figli? Queste storie ci appartengono?" Domande opportune che accompagnano un copione scritto certamente con una buona dose di coraggio, con la spavalderia necessaria per mettere insieme una storia interamente collocata in quegli spazi temporali che mettono da parte la razionalità e danno libero sfogo alla fantasia. L'adolescenza come territorio vasto e piatto, desolato, difficile da riempire; il sogno come opportunità per vivere vite differenti da quella che ci ritroviamo. Le premesse sono belle, inquiete; lo svolgimento si arrampica su scoscesi saliscendi, laddove i desideri fanno a pugni con la loro ostica realizzazione. Diventare invisibili dentro una storia cinematografica, che vive sulla visibilità è già contraddittorio, e il regista cavalca questa scommessa. Ci mette cuore e capacità inventiva. Manca qualche passo più forte, l'arrivo nella visionarietà e nella metafora. Meglio fermarsi alle soglie del divertimento, e della storia, appunto, di genere. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto insolito e curioso del cinema italiano, destinato a genitori e figli.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV