IL SEGRETO DELL’ISOLA DI ROAN * *

Valutazione
Raccomandabile, Poetico
Tematica
Ecologia, Film per ragazzi
Genere
Metafora
Regia
John Sayles
Durata
102'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THE SECRET OF THE ROAN INISH
Distribuzione
Zenith Cinematografica
Soggetto e Sceneggiatura
John Sayles tratto dal romanzo "Secret of the Ron Mer Skerry" di Rosalie K. Fry
Musiche
Mason Daring

Sogg.: tratto dal romanzo "Secret of the Ron Mer Skerry" di Rosalie K. Fry - Scenegg.: John Sayles -Fotogr.: (normale/ a colori) Haskell Wexler - Mus.: Mason Daring - Mon-tagg.: John Sayles - Dur.: 102' - Produz.: Sarah Green, Maggie Renzi

Interpreti e ruoli

Jeni Courtney (Fiona Conneelly), Mick Lally (Hugh), Eileen Colgan (Tess), Richard Sheridan (Eamon), John Lynch (Tadgh Conneelly)

Soggetto

Fiona Conneelly, rimasta orfana di madre, viene mandata a vivere con i nonni Hugh e Tess sulla costa occidentale dell'Irlanda. Dalla finestra della casa vede in lontananza l'isola di Roan, dalla quale proviene la fami-glia. Un giorno il nonno racconta a Fiona della disgrazia avvenuta quando scomparve suo fratellino Jamie: in un attimo di distrazione la culla di Jamie scivolò in acqua e venne trascinata via dal mare. Poi il cugino Eamon rac-conta a Fiona un'altra storia strana: si dice che Jamie sia ancora vivo e che andrebbe da allora vagando nella sua culla intorno all'isola. Durante un viag-gio sull'isola con il nonno, Fiona trova tracce del passaggio di qualcuno: pic-cole impronte di piedi sulla sabbia. Tornata a casa e recatasi con la nonna in città per gli acquisti, Fiona incontra Tadgh Conneelly, un parente che le rac-conta la leggenda di Selkie: "molte generazioni prima Liam Conneelly prese per moglie un essere per metà donna e per metà foca. Ebbero molti figli e li allevarono utilizzando una culla di legno anche usata per Jamie che in quella culla fu portato via dal mare". Ritornata sull'isola con il cugino Fiona vede il piccolo Jamie che raccoglie fiori e poi fugge. Al ritorno a casa trova i nonni tristi perché debbono traslocare: Fiona suggerisce di tornare sull'isola ma gli anziani nonni sono contrari. Recatasi nuovamente sull'isola con una barca guidata magicamente da un cucciolo di foca, Fiona intravede di nuovo il fra-tellino che fugge ancora vedendola. Poi Fiona racconta al cugino i suoi incontri segreti: i due decidono di recarsi assieme sull'isola per sistemare la vecchia casa, dove vorrebbero che si trasferissero i nonni. Mentre sul mare incombe una tempesta, Fiona racconta alla nonna Tess i suoi incontri segreti con il fratellino: la donna, tra la sorpresa generale decide di andare sull'isola, prima che scoppi il temporale. Giunti sull'isola la nonna prepara una zuppa di alghe: sicura che appena scoppierà il temporale il piccolo Jamie apparirà con la sua culla. Il prodigio si avvera: Jamie nella culla sospinta dalle foche si ricongiunge finalmente con i suoi.

Valutazione Pastorale

La storia narrata da John Sayles è la saga di una famiglia di pescatori irlandesi nella quale si innesta la leggenda dei Selkie, creature della mitologia celtica per metà umane e per metà foche. Fedele ai suoi canoni e forme narrative, il regista ha elaborato la leggenda privilegian-do un approccio realistico. La dimensione mitica di Roan si concretizza in una forza naturale che si incarna nelle foche, nei gabbiani, nel mare, nel ven-to. Da questo ricco panorama di miti il regista fa emergere la appartenenza spirituale dei suoi personaggi, la cui vita serena sembra ancorata e consolida-ta dalla terra di origine, vera radice della loro identità culturale e della tensio-ne affettiva che tanto li caratterizza. Un classico documento culturale piace-vole che coniuga magistralmente fantasia, mistero e tensione religiosa in un perfetto equilibrio di favola e realtà. La cultura irlandese, tanto ricca di miti, non scade mai nel paganesimo: è fatta di preziose armonie tra l'uomo e la natura. La terra e il mare offrono all'uomo ciò che serve per vivere, ma sono in certa misura gelosi di ciò che offrono: terra e mare nutrono, ma non tolle-rano di essere abbandonati. Il regista ha arricchito questo quadro già tanto pregevole con altri due funzionali elementi espressivi: la base musicale è una affascinante antologia della autentica tradizione gaelica, come purissimo è l'idioma gaelico che traspare anche nella versione italiana tradotto in modu-lazioni e simboli di una tipica gestualità.

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