IL TRADUTTORE

Valutazione
Futile, superficialità
Tematica
Emigrazione, Giallo - Triller, Rapporto tra culture
Genere
Drammatico
Regia
Massimo Natale
Durata
90'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Italia, Polonia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Europictures
Musiche
Massimiliano Lazzeretti
Montaggio
Annalisa Schillaci

Orig.: Italia/Polonia (2015) - Sogg. e scenegg.: Marie Giaramidaro, Nikolaus Mutschlechner, Elisabetta Lodoli, Leonardo Fasoli, Marta Dudkiewocz - Fotogr.(Scope/a colori): Daniele Ciprì - Mus.: Massimiliano Lazzeretti - Montagg.: Annalisa Schillaci - Dur.: 90' - Produz.: Inthelfilm di Giampietro Preziosa e Marco Puccioni, Massimo Natale per Kalitera in coproduzione con Alessandro Leone, Emiliano Caradonna per Agresywna Banda, Giovanni Cassinelli per Wider Films in collaborazione con Rai Cinema.

Soggetto

Studente rumeno in Italia grazie ad una borsa di studio in lingue e letterature straniere, Andrei Bina di giorno lavora in pizzeria e, quando viene chiamato, va in questura dove traduce interrogatori e intercettazioni dei suoi connazionali. Questa multiforme attività sottrae tempo allo studio e di questo si accorge la sua tutor la quale, per valorizzare il suo talento, lo mette in contatto con una sua amica antiquaria, Anna Ritter, che gli commissiona la traduzione del diario del marito tedesco scomparsa da poco in misteriose circostanze...

Valutazione Pastorale

Il film si presenta con molte ambizioni e buone intenzioni di suspense e di sorprese. Ben presto però imprevisti, rovesciamenti di identità, sotterfugi diventano ripetitivi, poco elastici, mostrano la corda di una fantasia dai limitati orizzonti. Messe da parte emozioni e paure, nel copione prevale una rarefatta atmosfera di sospetto e intrigo, che finisce per perdere i contatti con il cuore della vicenda. Che a dire il vero si fa fin troppo estraneo e non in grado di seguire un percorso narrativo e di portarlo a termine. Si resta nel pieno (mancat0) di un film di genere e di occasioni non colte per fare un thriller serio. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile e caratterizzato da superficialità.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare con attenzione in programmazione ordinaria proprio a motivo di un certo svolgimento narrativo affrettato e non controllato.

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