IL TREDICESIMO PIANO

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Fantascienza, Libertà, Nuove tecnologie
Genere
Fantascienza
Regia
Josef Rusnak
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Germania, Stati Uniti
Titolo Originale
The thirteenth floor
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia

Orig.: Stati Uniti/Germania (1999) - Sogg. e scenegg.: Josef Rusnak, Ravel Centeno-Rodriguez - Fotogr.(Scope/a colori): Wedigo von Schultzendorff - Mus.:Harald Kloser - Montagg: Henry Richardson - Dur: 100' - Produz.: Centropolis Entertainment.

Interpreti e ruoli

Craig Bierko (Douglas Hall), Armin Mueller-Stahl (Hannon Fuller), Gretchen Mol (Jane Fuller/Natasha Molinaro), Vincent D'Onofrio (Whitney/Ashton), Steven Schub (Zev Bernstein), Dennis Haysbert (Larry McBain), Jeremy Roberts (Tom Jones), Rif Hutton . (Joe)

Soggetto

A Los Angeles, oggi, al tredicesimo piano di un grattacielo dove ha sede la loro società, l'anziano Hannon Fuller e il suo assistente Douglas hanno progettato una nuova frontiera della realtà virtuale: lavorando sui microchip dei computer, hanno ricostruito una porta attraverso la quale si accede alla Los Angeles del 1937. I due cominciano così a vivere una vita divisa tra passato e presente. All'improvviso Fuller viene ritrovato ucciso, e tutti gli indizi sembrano convergere su Douglas. Ma la situazione é complicata dal fatto che non si capisce in quale delle due 'realtà' sia avvenuto l'omicidio. Il sistema virtuale allora comincia a sgretolarsi. Jane, la figlia di Fuller, vuole saperne di più e scopre che é stato Douglas, ma quello 'non reale', ad uccidere il padre. Ma anche Jane ha una doppia personalità: si chiama Natascha Molinaro, e suo marito é l'utente del computer che ha dato a Douglas l'imput di uccidere Fuller. E' ora il 21 giugno 2024. Jane porta Douglas sul terrazzo di casa. Lui chiede: "Dove mi trovo?" Lei saluta il padre sulla spiaggia e gli risponde: "Quante cose ti devo raccontare".

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film di qualche pregio e interesse che sullo schema tipico di tanta parte del filone fantascientifico innesta le nuove problematiche offerte dai computer e dalla cosiddetta 'realtà virtuale'. In effetti i temi sono quelli consueti del genere: l'intersecarsi dei piani narrativi tra presente, passato e futuro, l'emergere degli interrogativi importanti sui limiti della libertà dell'uomo, sulle possibilità conoscitive della mente, sul rapporto tra sogno e realtà. Il film non ha pretese di dare risposte o offrire soluzioni: fa però riflettere, mettendo di nuovo al centro l'ansia dell'uomo di varcare i propri limiti. A voler guardare più a fondo, il racconto propende per un tipo di lettura positivista, secondo cui il pensiero diventa presuntuoso quando tenta di avvicinarsi alla trascendenza. Nell'insieme, dal punto di vista pastorale, il film può essere valutato come discutibile, proprio a motivo di una certa ambiguità interpretativa che lo caratterizza in più parti. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in occasioni mirate, in rassegne dedicate alla fantascienza e alle possibilità/ai pericoli prodotti dalle nuove tecnologie legate al computer.

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